Il governo blocca «Italiasicura» Nove scuole a rischio in città
Il governo non rinnova il piano per l’edilizia scolastica. A Bologna nove strutture in bilico
La presidenza del Consiglio dei ministri chiude Italiasicura Scuole, il piano che ha permesso la riqualificazione e la messa in sicurezza degli istituti bolognesi. E adesso a rischio c’è un terzo degli interventi previsti.
L’annuncio è di quelli che getta molte ombre sul futuro. In questo caso sul futuro delle scuole e della loro sicurezza, oltre che sulla possibilità che sotto le Due Torri vengano costruiti istituti nuovi di zecca. Eppure il comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri di qualche giorno fa non lascia spazio ai dubbi: «Il lavoro di Italiasicura Scuole finisce qui: il governo in carica non ha rinnovato il mandato della struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica». Poi il bilancio degli ultimi 4 anni: «Sono stati stanziati 10 miliardi per l’edilizia scolastica, di cui oltre 5 già spesi da Comuni, Province e Città metropolitane per messa in sicurezza e realizzazione delle scuole».
Basta scorrere il sito cantieriscuole.it e farsi dare dalla Regione la fotografia degli interventi per vedere cosa è stato fatto a Bologna con lo strumento Italiasicura Scuole che, dicono Comune e Città metropolitana, se non dovesse tornare in altra forma sarebbe un guaio per gli istituti vecchi e per quelli ancora in embrione.
Considerando Mutui Bei (287 interventi per un investimento di quasi 104 milioni), il programma scuole innovative Buona scuola (5 interventi e 20 milioni di euro), l’intervento Poli dell’infanzia (3 interventi per 11,5 milioni) e risorse nazionali destinate a Comuni (234 interventi, 139 milioni) e Province (14 interventi, 33,7 milioni) per la sismica, in Emilia-Romagna dal 2015 sono stati realizzati oltre 550 interventi per un investimento complessivo di circa 307 milioni. Altri 400 interventi, anche se di minore entità, sono stati gestiti direttamente dagli enti locali. Di queste risorse, spiega Viale Aldo Moro, 44 milioni sono stati dirottati su Bologna e sulla
Per l’assessore Bianchi «è indispensabile che il governo prosegua in questo lavoro»
Città metropolitana. Risorse che hanno consentito di realizzare 102 interventi.
E adesso? Non si sa. «Bisogna capire se vogliono far migrare questo strumento altrove — dice Daniele Ruscigno, consigliere della Città metropolitana con delega alla Scuola — altrimenti è un fatto gravissimo, perché se in questi anni non ci fosse stato Italiasicura Scuole, non avremmo fatto nulla nell’edilizia scolastica, il bilancio non ce l’avrebbe consentito. Si rischia di ripiombare negli anni bui». Anche perché di lavoro da fare ce n’è ancora molto. «Abbiamo ricevuto in media 8,5 milioni all’anno per le scuole superiori bolognesi. In prospettiva — spiega Ruscigno — avevamo fatto una stima delle esigenze tra gli 80 e i 100 milioni per adeguamento antincendio, antisismico e ampliamento delle strutture. Siamo a due terzi del guado». Insomma: resterebbe «appeso» un terzo degli interventi tra riqualificazioni e ricostruzioni.
Anche da Palazzo d’Accursio non riescono a immaginare che Italiasicura «chiuda e non venga sostituita». La preoccupazione principale è la costruzione delle scuole nuove, per cui l’amministrazione aveva stilato la lista delle priorità d’intervento due mesi fa. Dentro quella lista c’erano 9 edifici da ricostruire con i fondi statali, tra cui le scuole Abba, Tempesta, Armandi Avogli. «Ad agosto — dice il Comune — doveva uscire il decreto dove si stabiliva la graduatoria. Non si può interrompere il processo adesso». Da Viale Aldo Moro l’assessore all’Istruzione Patrizio Bianchi riconosce che quello di Italiasicura Scuole è stato «un investimento senza precedenti». Ma «ora è indispensabile che il governo prosegua in questo lavoro, ancora in corso, garantendo non solo le risorse necessarie per nuovi interventi, ma anche quell’azione quotidiana di supporto e guida alle amministrazioni locali che Italiasicura ha svolto in questi anni».