Corriere di Bologna

Cinte e valigie delle vittime fra le macerie della strage

È iniziata ieri la perizia. Tra i cocci emergono anche resti di oggetti delle vittime

- Centuori

Dalle tonnellate di macerie della sala d’aspetto della stazione di Bologna sventrata dalla bomba del 2 agosto 1980, emergono cinghie e pezzi di valigie. Oggetti appartenut­i alle vittime della strage. La scoperta è arrivata nell’avvio della perizia a caccia di esplosivo. Macerie che, però, potrebbero essere contaminat­e.

Dalle tonnellate di macerie della sala d’aspetto della stazione di Bologna sventrata dalla bomba del 2 agosto 1980, emergono cinghie e pezzi di valigie. Oggetti appartenut­i alle vittime della strage. La scoperta è arrivata ieri, nell’avvio della perizia sui resti delle macerie a caccia di esplosivo. Macerie che, però, potrebbero essere contaminat­i. Non è escluso, infatti, che trattandos­i di un’area militare il terreno su cui sono stati a lungo appoggiati potesse già contenere le tracce di altro esplosivo. E non è neppure escluso che, negli anni, altre macerie siano state depositate nello stesso cortile. Lo fa notare l’avvocato Gabriele Bordoni, che insieme al collega Alessandro Pellegrini difende Gilberto Cavallini, ex Nar accusato di concorso nella strage. Questo, almeno, è quello che sarebbe emerso ieri mattina durante il sopralluog­o del perito chimico-esplosivis­tico Danilo Coppe, incaricato dalla Corte di assise. Intanto, è stata fissata per il 24 luglio, a Roma, l’analisi dei periti sui tamponi rilevati dal cartellone pubblicita­rio in cartone che era nella sala d’attesa della stazione al momento dell’esplosione. Per farlo si utilizzerà uno strumento di ultimissim­a generazion­e, che solo il Ra.C.I.S dei carabinier­i possiede. Prima dell’inizio delle analisi, il tutto è stato ripulito e spostato sotto un hangar, in un ambiente sterile. Per le prossime tre settimane, tutti i giorni, l’equipe del perito Danilo Coppe passerà al setaccio ogni millimetro di quel che rimane della sala d’attesa della stazione di Bologna della mattina del 2 agosto

Non è escluso che le macerie, conservate in zona militare, siano state inquinate da altre tracce di esplosivo. E da altri resti

1980. «Alcuni reperti sono stati trovati e ne verranno trovati altri — ha spiegato l’avvocato Andrea Speranzoni, difensore dei familiari delle vittime dell’attentato, presente ieri mattina all’inizio delle operazioni —. Confidiamo nelle risposte dalle analisi del materiale».Tra tre mesi potrebbero arrivare i risultati dei prelievi. «L’immagine di questa mattina (ieri, ndr) è quella della distruzion­e. Ho visto l’effetto di una guerra alla democrazia e allo Stato», ha concluso Speranzoni. Nella prima udienza dopo l’estate i difensori dei familiari delle vittime della carneficin­a bolognese chiamerann­o a testimonia­re Carlo Maria Maggi, già leader di Ordine Nuovo e condannato come mandante della strage di piazza della Loggia. Oltre a lui Alberto Volo, all’epoca vicino al gruppo di Terza Posizione e Rosaria Amico compagna di Francesco Mangiameli.

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 ??  ?? Via Prati di Caprara Ieri mattina alle 10 all’interno della caserma sono iniziati i rilievi per analizzare le macerie e trovare eventuali tracce della bomba del 2 agosto 1980
Via Prati di Caprara Ieri mattina alle 10 all’interno della caserma sono iniziati i rilievi per analizzare le macerie e trovare eventuali tracce della bomba del 2 agosto 1980
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