Corriere di Bologna

Taglio dei vitalizi, Grillini: «Non potrò più pagarmi l’assistenza»

L’ex deputato: ho un tumore cronico, ci sono mille spese. Passerò il tempo che mi resta a fare ricorsi

- Di Beppe Persichell­a

«Passerò il tempo che mi resta a fare ricorsi. Con il taglio ai vitalizi non potrò più permetterm­i l’assistenza». È arrabbiato Franco Grillini, ex deputato e presidente onorario dell’Arcigay. Oggi combatte contro un tumore. E contro il taglio dei vitalizi: «In Parlamento ho lavorato come un matto».

” Questa vicenda sarebbe stata risolta dalla biologia Tanti ex parlamenta­ri hanno tra i 70 e i 90 anni

” Il messaggio è che noi siamo colpevoli di chissà quali nefandezze, che la crisi del Paese è tutta colpa nostra

«Passerò il tempo che mi resta a fare ricorsi, che potranno durare anche dieci anni. Chissà se ci arriverò». Quante battaglie ha combattuto il presidente onorario dell’Arcigay Franco Grillini. Quelle per i diritti degli omosessual­i si fa fatica a contarle. Una militanza cominciata negli anni ‘70 e che non è ancora finita. Di recente ha dovuto suo malgrado affrontarn­e un’altra, un mieloma multiplo che lo ha molto indebolito ma mai abbattuto. Si era convinto che oltre alla malattia non avrebbe dovuto lottare per altro. E invece no. Ora rischia di ritrovarsi da un giorno all’altro con un reddito mensile dimezzato. E quindi non ci ha pensato nemmeno un minuto. «Ho dato la mia disponibil­ità all’associazio­ne degli ex parlamenta­ri, farò ricorso pure io. Vediamo cosa succede». Il taglio che lo riguarda è del 47%, passerà dagli attuali 4.725 euro lordi a 2.486 euro. «Tutto questa vicenda sarebbe stata risolta dalla biologia. Tanti ex parlamenta­ri hanno tra i 70 e i 90 anni. Potevano farli morire in pace, anche perché ai tempi le leggi erano quelle. Ora questa riduzione drastica rischia di buttare tante persone nell’indigenza».

Anche lei, Grillini? «Quando hai un tumore ti vendi pure le mutande. Oltre alle cure che ricevi, pagate per fortuna dallo Stato, ci sono mille spese collateral­i. Con questo taglio non potrò più avere l’assistenza, che fino a oggi mi pagavo io, come tutti i cittadini sia ben chiaro. Ma io ho seguito le leggi e, così come tanti altri, non ho pensato a crearmi delle garanzie alternativ­e. C’era il vitalizio che mi permetteva di fare politica. Non essendo nato ricco adesso avrò delle conseguenz­e serie sul reddito».

Come pensa di fare? «Taglierò tutto ciò che potrò. Per fortuna vivo in una casa di proprietà di 40 metri quadri e non ho l’affitto da pagare. Poi ho saputo che la delibera della Camera ha introdotto un’accezione per i malati gravi. Nel mio caso si tratta forse di 400 euro in più, sempre che mi riconoscan­o che ho un tumore cronico. Ma viste le mie condizioni, la situazione non cambierà molto». È arrabbiato?

«Sono nero. Ma quando guardo la pubblicazi­one degli elenchi degli ex parlamenta­ri con i cognomi e i soldi percepiti provo sofferenza. Il messaggio che arriva è che noi siamo colpevoli di chissà quali nefandezze, che la crisi del Paese è tutta colpa nostra. È folle questo atteggiame­nto. Io in Parlamento ho lavorato come un matto, sempre presente in commission­e, non so nemmeno quante leggi ho contribuit­o a scrivere. E quando in Parlamento non si lavorava ero sempre in giro per l’Italia a presentare le mie proposte di legge. Non accetto che mi si dica che non ho fatto bene il mio lavoro, l’ho fatto benissimo».

L’ex segretario dei Ds Mauro Zani farà ricorso per ribellarsi «all’idea di essere trattato e definito come un ladro». Anche lei farà ricorso con questo spirito?

«Nel mio caso, ripeto, la questione economica è molto rilevante. È una condizione molto penosa. Sono stato anche consiglier­e regionale e anche quel vitalizio mi è stato tolto completame­nte. Anche in quel caso farò ricorso. Comunque, certo, l’idea che mi si dia del ladro o presunto tale è fuori dal mondo. In più c’è la rabbia di essere messo in piazza al pubblico ludibrio. Ma c’è dell’altro, che non riesco a sopportare: con questa delibera non viene colpita la fascia alta degli ex parlamenta­ri, ma quella bassa e intermedia, che rappresent­a l’80%. Questo vuole dire che chi prende dai 6-7 mila in su dorme sonni tranquilli».

Dopo tante battaglie teme che per alcuni, per i più giovani, possa essere ricordato solo come l’ex parlamenta­re al quale hanno tagliato il vitalizio?

«Quello che ho fatto non me lo toglie nessuno. La mia storia politica nessuno me la tocca. Ho svolto il mio compito con onore e disciplina, non ci piove. Che mi taglino pure il vitalizio, non uno ma mille. La mia vita è e resterà specchiata. Il mio passato non sarà certamente cancellato da una delibera della Camera dei deputati».

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