EROI, FRODI E TROPPE SPESE
Igiornalisti bolognesi festeggiano il collega Pietro Nenni, direttore del Giornale del Mattino, il quale, risolti i problemi di salute, torna al fronte, rinunciando alla convalescenza.
La direzione delle Poste di Bologna comunica che dal 1° agosto ci saranno aumenti per le spese di spedizione. Una cartolina illustrata, senza limitazioni di parole, costerà 10 c., mentre un manoscritto, sino a 50 grammi, 20. I produttori di pasta alimentare sono invitati a denunciare entro fine mese il numero delle macchine possedute e la capacità produttiva giornaliera. Il maresciallo Cosentino ha scoperto che l’orefice Cleto Zacchi, il cui negozio si trova in via Mazzini, non aveva registrato 22 vendite di oggetti preziosi, rendendosi responsabile di una frode ai danni dello Stato di 22 lire. Denunciato, è stato condannato ad una multa di 11 mila lire oltre che al rimborso di quanto dovuto. A Sasso, il pro Sindaco Parisini si era indebitamente appropriato di beni destinati al consorzio approvvigionamento per poi rivenderli nel suo esercizio di alimentari. Trattenuto in caserma, è stato rilasciato in considerazione della carica ricoperta che gli permetterà di comparire in tribunale a piede libero. L’ufficio centrale di collocamento per il servizio volontario civile annuncia che sono ancora disponibili 900 operai, pronti a recarsi in qualsiasi regione presso mulini, panifici, fabbriche di conserve, carnifici. Le indagini per la morte di Melega hanno condotto all’arresto di Ferdinando Pincelli, l’amico che era uscito dall’osteria con il pollivendolo la sera della sua scomparsa. Interrogato, Pincelli, 50 anni, è caduto in contraddizione. Nell’ora più calda, per sfuggire all’afa, Chiarissimo Benedusi aveva trovato rifugio all’ombra di Palazzo Albergati, in via Saragozza. Sdraiato sul sedile di pietra si è addormentato così profondamente che al suo risveglio ha avuto l’amara sorpresa di non trovare più la catena d’oro a cui era attaccato un prezioso orologio. Di minore entità i furti di due piccoli borsaioli, Carlo Fabbri, 9 anni, e Ugo Landini, 11, che hanno investito il ricavato dei primi borseggi in vestiti alla marinara, scarpe all’americana e in biglietti di treno di terza classe per trasferirsi a Modena. Lì, tre furti in tre giorni prima di essere scoperti. Fabbri è stato riconsegnato alla madre, pescivendola in via Polese.