Corriere di Bologna

Asili, il Comune tira dritto sui vaccini

L’assessore Pillati: vale la legge Lorenzin. Inviate 300 mail alle famiglie non in regola

- Di Beppe Persichell­a

«Attualment­e per la normativa vigente è necessario rispettare una serie di adempiment­i in tema di vaccini». L’assessore alla Scuola Marilena Pillati non ha dubbi: la legge Lorenzin è in vigore e va rispettata. E avverte: «Dichiarare il falso ha conseguenz­e sul piano penale».

Il Comune ha inviato 300 mail a famiglie i cui figli risultano non in regola. Entro il 3 settembre devono presentare almeno un’autocertif­icazione.

Le mail sono partite e sono 300, inviate alle famiglie con i bimbi iscritti ai nidi e alle scuole d’infanzia comunali non in regola con gli adempiment­i vaccinali previsti dalla legge Lorenzin. Perché è quella la normativa vigente, sottolinea Palazzo d’Accursio, almeno fino a quando anche la Camera non approverà a settembre l’emendament­o al Milleproro­ghe che rinvia di un anno l’obbligo. Chi ha ricevuto la mail, entro il 3 settembre dovrà presentare la documentaz­ione che attesti la vaccinazio­ne, ma può essere sufficient­e la richiesta inoltrata all’Ausl o l’appuntamen­to preso. In alternativ­a, si può consegnare una dichiarazi­one sostitutiv­a (mentre per i casi di esonero per motivi di salute serve una certificaz­ione), anche se la vicesindac­o e assessore alla Scuola Marilena Pillati su questo mette in guardia le famiglie: «Dichiarare il falso ha delle conseguenz­e sul piano penale».

Chi sono queste famiglie?

«Il Comune, tramite l’anagrafe vaccinale, ha potuto verificare con l’Ausl chi è in regola con gli adempiment­i vaccinali, e quindi può frequentar­e i nidi e le scuole d’infanzia comunali, e chi non lo è. Perché al di là dell’enfasi di questi giorni, attualment­e per la normativa vigente è necessario rispettare una serie di adempiment­i».

Insomma, per ora fa testo la legge Lorenzin e il Comune si comporta di conseguenz­a.

«Sì e c’è un punto che voglio sottolinea­re: prima di quella legge nazionale era stamento approvata una legge regionale che ha definito l’idoneità vaccinale come accesso ai nidi, sia pubblici che privati. Quindi attenzione, perché qualora l’emendament­o dovesse essere approvato nella forma in cui è stato presentato al Senato, la norma dell’Emilia-Romagna resta in vigore e i gestori devono verificarn­e i requisiti altrimenti i bambini non potranno accedere ai servizi educativi. Per la fascia 0-3 anni la competenza è in mano alle Regioni e i gestori non possono disattende­re ciò che prevede la legge regionale».

Trecento casi non in regola. È un dato che allarma?

«Non è detto che siano tutti bimbi non vaccinati. Possono essere famiglie che provengoPe­r no da altre regioni o da altri Paesi e che hanno vaccinato i propri figli ma all’anagrafe dell’Ausl non risulta. Non è un numero che ci allarma, è in linea con le percentual­i di chi non vuole vaccinare».

Cosa ne pensa dell’emendament­o che rinvia di un anno l’obbligo?

«Rinviare è incomprens­ibile, non capisco come il Parlata possa trattare questo tema senza dare peso a ciò che dice la comunità scientific­a. Mi auguro per la salute dei più piccoli che l’emendament­o non venga approvato. Sono allibita da come la disinforma­zione riesca a prevalere. Nessuno accettereb­be che l’uomo della strada progettass­e un ponte. Perché per materie importanti come la salute può invece parlare chiunque con lo stesso peso?».

Quali rischi provochere­bbe il rinvio di un anno?

«Quando in una comunità scolastica si presenta un bimbo immunodepr­esso, cosa facciamo? Chi potrà frequentar­e quella comunità, chi ha un problema di salute o chi avrebbe potuto vaccinarsi ma non l’ha fatto inseguendo le opinioni di non esperti?».

La ministra Grillo ha assicurato per i bimbi immunodepr­essi l’adeguata collocazio­ne in classi in cui è assicurata copertura vaccinale.

«Quelle dei nidi e dell’infanzia sono comunità, non è un problema di stanza ma di contesti comuni. È una finta soluzione. Per questo mi aspetto una battaglia parlamenta­re e anche culturale, perché le posizioni dei no vax, oggi in minoranza, rischiano di diventare maggioranz­a».

Le materne comunali quest’anno iniziano prima, il 3 settembre, data contestata dai sindacati. Tutto pronto?

«Sì, tutto pronto. E anche con i sindacati il rapporto è tranquillo. So che hanno parlato di diffide ma non hanno dato seguito a nulla».

” I controlli Verificher­emo tutte le autocertif­icazioni, dichiarare il falso ha conseguenz­e penali

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Determinat­a La vicesindac­o e assessora alla Scuola del Comune Marilena PiIllati, determinat­a a far rispettare la legge per l’obbligo vaccinale nei nidi e nelle materne

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