Corriere di Bologna

Pippo deluso e senza voce «La medicina è il lavoro»

Inzaghi: «Dobbiamo migliorare con fiducia. Santander? Volevo sfruttare i lanci»

- Di Luca Aquino

Non l’aveva certo sognato così, il debutto a Bologna in campionato e il ritorno in Serie A dopo 1.177 giorni. Pippo Inzaghi esce dalla partita con un filo di voce e con lo sconforto di una sconfitta pesante da digerire nel derby con la Spal. Un macigno che si ingigantis­ce poi sul palo di Helander a fil di sirena, quando i rossoblù in dieci uomini si erano gettati nell’area avversaria a cercare il gol del pareggio. L’imprevedib­ile colpo di coscia del centrale svedese aveva messo completame­nte fuori causa Gomis, ma ha terminato la sua corsa sul palo. Sipario, 0-1 e inizio di stagione da incubo.

«Il loro tiro ha sbattuto sul palo interno ed è entrato, il nostro è uscito. Alla fine anche questi dettagli decidono il risultato, ma accettiamo il risultato del campo». Si è sgolato per tutta la partita, il tecnico del Bologna. Lungo la linea di fondo è parso tarantolat­o per gran parte della partita, ha percorso chilometri come i suoi giocatori, li ha richiamati, incitati e spronati a fare la giocata giusta. La luce, però, non si è mai accesa e adesso si sollevano già tanti interrogat­ivi che già nel precampion­ato avevano fatto capolino.

«La squadra ha dato tutto quello che aveva. Abbiamo fatto bene nella prima mezz’ora e lì dovevamo andare in vantaggio, perché loro non ci hanno mai impensieri­to. Nella ripresa potevamo partire meglio, essere letali con le ripartenze nelle quali siamo stati imprecisi. Dobbiamo avere pazienza e migliorare, ma io conosco solo una medicina: il lavoro».

Davanti a Joey Saputo, al solito acclamato dalla curva prima della partita, è arrivata una prestazion­e opaca e un risultato ancora più amaro. Sembra non essere cambiato nulla dallo scorso anno, una sconfitta come tante altre viste al Dall’Ara negli ultimi due campionati. Poche idee, ritmi lenti, squadra che si allunga. Il tempo sembra essersi fermato, sono cambiate alcune facce, l’ambiente ha ritrovato entusiasmo (88 abbonati in più dell’anno scorso è il dato dichiarato dal club), ma i risultati non cambiano.

«Mi dispiace per la gente che è stata fantastica come al solito, ma alla lunga daremo ai tifosi delle soddisfazi­oni. Non ci può mancare la fiducia e questa deve darcela il lavoro quotidiano. Ora rimbocchia­moci le maniche e cerchiamo di vincere contro il Frosinone. Santander dall’inizio? Mi aspettavo una partita chiusa e quindi giocare su di lui per far salire la squadra, sfruttando Falcinelli nell’ultima mezz’ora con più spazi. Bisogna avere pazienza, è normale che quando perdi tutto torni in discussion­e». Domenica, contro il Frosinone, per reagire.

” La squadra ha dato tutto quello che aveva, meritavamo il vantaggio nella prima mezz’ora Dobbiamo avere pazienza e migliorare, e c’è solo una medicina: il lavoro

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 ??  ?? Il palo Pochi istanti prima del fischio finale il colpo di coscia di Helander si stampa sul palo, poteva regalare il pareggio alla squadra di Inzaghi
Il palo Pochi istanti prima del fischio finale il colpo di coscia di Helander si stampa sul palo, poteva regalare il pareggio alla squadra di Inzaghi

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