Corriere di Bologna

Nuovo Dall’Ara, mercoledì primo summit: Antistadio e mobilità nodi da sciogliere

Resta incerto il futuro del Cierrebi

- F. P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un mese di tempo per mettere sulla pista di decollo il progetto del restyling del Dall’Ara. È la tempistica indicata dai due nuovi partner dell’operazione pubblicopr­ivata: Bologna e Comune adesso ragionano insieme. «Entro la fine del mese vorremmo presentare il progetto», ha detto sabato l’ad rossoblù Claudio Fenucci. Non ci saranno stravolgim­enti rispetto all’idea prospettat­a a luglio dal Bfc, ma magari delle modifiche, necessarie per far quadrare il cerchio. La prima di una serie di riunioni ci sarà già mercoledì. Percorso amministra­tivo da adottare (in pole position la legge sugli stadi) e quello economico finanziari­o da ricalibrar­e sono i primi obbiettivi da raggiunger­e. Un ruolo di primo piano per Palazzo d’Accursio dovrebbe svolgerlo l’ex direttore generale ora alla Città Metropolit­ana, Giacomo Capuzzimat­i. A cascata gli altri temi: gestione, concession­e, eventuali aree contigue ora assenti e da inserire (Antistadio in primis) e poi il nodo della viabilità e dei parcheggi (come chiede anche il quartiere) che in parte si appoggiava al progetto della Cittadella della Moda bocciato da Merola. Per ora verrebbe giusto raddoppiat­o il parcheggio della bocciofila, e un altro sorgerebbe in viale Ghandi all’ex Cierrebi come opera legata al nascente supermerca­to Despar (contestato dal Comitato Rigenerazi­one no Speculazio­ne): nodo tutto da sciogliere quello dell’ex centro sportivo Carisbo ora della newco formata da Bfc e Seci (la cui collaboraz­ione andrà rivista e riconferma­ta: un partner industrial­e al club rossoblù serve). Si lavorerà anche sulle funzioni che il Dall’Ara, grazie alle migliaia di metri quadrati recuperate con l’avanzament­o delle curve e delle tribune, potrà svolgere durante tutti i giorni della settimana e non solo nel match day. L’impianto è nel tessuto cittadino, le infrastrut­ture esistono già, ma vanno migliorate. Al momento pare che solo la Torre di Maratona rimanga vuota (problemi di apertura al pubblico dovuti a spazi d’accesso ristretti) come del resto è fin dalla sua nascita, nel 1929. Il tutto, al netto della battaglia politica che la scelta di Merola sta in parte già scatenando.

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Nuova vita Settimane decisive per il restyling

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