Corriere di Bologna

«Fare gol non è facile» Parola di Signori

L’ex bomber: «A Mattia lo frega il carattere, spero che Inzaghi riesca a invertire la rotta»

- di Alessandro Mossini

Beppe Signori, con lei a gol eravamo abituati molto bene. Ora molto meno.

«Fare gol in A è sempre complicato: le difficoltà che stanno vivendo ora gli attaccanti del Bologna credo siano normali. Sento parlare tanto di Santander o Falcinelli, ma se uno va a guardare sta facendo fatica a segnare il più grande giocatore del mondo arrivato in A quest’anno. Lasciamogl­i tempo, anche io a Bologna ho segnato solo alla 7° giornata: per me l’attaccante è colui che deve arrivare in doppia cifra ogni anno, poi le difficoltà del momento ci stanno. È ovvio che al Bologna servono punti e gol che prima o poi vanno fatti».

All’arrivo di Saputo la città sognava di tornare a competere a buoni livelli. Serve altra pazienza?

«Quando quattro anni fa prese in mano la squadra eravamo tutti contenti perché si poteva aspirare a qualcosa di positivo. Credo ci sia un progetto a medio-lungo termine e sono fiducioso perché quando c’è il club alle spalle i giocatori lo sanno. In questi anni il Bologna perlomeno non ha mai rischiato di retroceder­e, ma non è cresciuto come tutti si aspettavan­o e se gli obiettivi vengono meno perdi tempo nel percorso di crescita».

Lei a Bologna indossava la 10. Che effetto fa non vederla assegnata?

«Molto strano, però c’è ancora mercato a gennaio e c’è la possibilit­à di riempire quella maglia durante la stagione con qualcuno di importante. Lo spero e me lo auguro».

È giusto chiedere a Palacio di trascinare la squadra a 36 anni?

«Credo sia l’uomo di maggiore esperienza e qualità, è ovvio che le difficoltà del Bologna nascano anche dal suo infortunio. Ma è lui l’uomo a cui chiedere di fare la differenza, tra virgolette è il 10 che manca».

Qual è il problema di Destro?

«L’ho conosciuto, credo abbia difficoltà non tanto tecniche ma caratteria­li. Forse non è riuscito a superarle. Non trovando la continuità che aveva avuto a Siena magari ha perso fiducia, ma se usato nel modo giusto resta l’attaccante del Bologna che può fare più gol di tutti».

È arrivato da eroe, è stato a lungo titolare inamovibil­e. Di che difficoltà parliamo?

«Personali: c’è chi riesce a integrarsi bene in un club e chi meno. L’ambiente di Bologna ti può solo aiutare in questo e lui ha ancora qualcosa da dire: il suo modo introverso di essere non gli ha dato le chance di esprimersi al meglio ma le qualità ci sono».

Inizio difficile anche per Inzaghi. Verrà fuori da questo momento?

«Ha il vantaggio di aver smesso da poco, vedo in lui l’entusiasmo di quando giocava e spero possa sopperire all’esperienza relativa. Mi dicono sia uno che suda e lavora molto: spero ne esca presto anche per simpatia personale, visto che io e lui siamo gli unici ad aver fatto la scalata dalle serie minori a una finale mondiale».

Domani la Nazionale gioca a Bologna. Cosa si aspetta da Mancini?

«Una ricostruzi­one. Anche se dalle sue parole ho sentito poca fiducia perché, a ragione, si lamenta del poco spazio che hanno nei club i giocatori azzurri. Vedo il lavoro di Roby molto complicato: la qualificaz­ione agli Europei sarà un primo passo per la rinascita di un

calcio italiano che deve però partire dai settori giovanili».

La crisi è anche, se non soprattutt­o, in attacco?

«Sicurament­e è finita l’era dei Totti e dei Del Piero, l’ultima generazion­e di giocatori che faceva la differenza. E la Nazionale questo trauma l’ha subito. Abbiamo giocatori bravi in attacco ma a cui manca la costanza: non c’è chi garantisce 25 gol a stagione».

Al Bar Rossoblù della Festa dell’Unità per lei sono arrivati cori, foto e autografi. Che effetto fa?

«Dopo vent’anni è sempre emozionant­e sentire l’amore dei tifosi e della città».

Negli ultimi anni pensando alla sua vicenda giudiziari­a cosa le ha fatto più male?

«Mi ha dato fastidio sentire giudizi prima di essere giudicato da un tribunale. Tutto è scoppiato nel 2011, siamo nel 2018 e tra un anno va in prescrizio­ne ma nel frattempo io ho perso otto anni di vita. Che nessuno mi ridarà mai».

Pippo ha il vantaggio di aver smesso da poco, vedo in lui l’entusiasmo di quando giocava e spero possa sopperire all’esperienza relativa Nutro simpatia per lui, visto che siamo gli unici ad aver fatto la scalata dalle serie minori a una finale mondiale I gol vanno fatti ma lasciamo tempo alle punte: anche io a Bologna ho segnato solo alla settima giornata Bar Rossoblù

Tanti applausi e per Signori ospite al Bar Rossoblù martedì sera alla Festa dell’Unità

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Vintage Uno scatto di Beppe Signori ai tempi del Bologna
 ??  ?? Festa Under 17 Il Bologna Under 17 per la prima volta nella sua storia si aggiudica il Trofeo Nereo Rocco: i baby rossoblù di Paolo Magnani si sogno aggiudicat­i il premio con un secco 3-0
Festa Under 17 Il Bologna Under 17 per la prima volta nella sua storia si aggiudica il Trofeo Nereo Rocco: i baby rossoblù di Paolo Magnani si sogno aggiudicat­i il premio con un secco 3-0

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