«Molti miei colleghi mi chiamano, sono preoccupati»
Imprenditori, piccoli e grandi, lo cercano ogni giorno al telefono per manifestare il proprio malessere e le proprie preoccupazioni davanti alle mancanza di certezze e alle continue boutade dei rappresentanti del governo. Lo confessa Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group Spa e componente del consiglio generale di Confindustria nazionale nonché presidente di Unindustria Bologna dal 2009 al 2011 e della Confindustria regionale dal 2012 al 2017.
Marchesini, come valuta la politica economica dell’attuale governo?
«Ricevo in continuazione telefonate di imprenditori. che mi dicono che così non si può andare avanti. C’è grande malessere, siamo allarmati perché mancano le certezze. Le continue dichiarazioni, poi smentite, del governo ci preoccupano».
Cosa la allarma maggiormente?
«Il rischio isolamento, ci vorrebbe chiarezza. Le dichiarazioni sull’Europa, se ci rimarremo o meno, spaventano così come l’andamento dello spread. Per sua natura l’industria programma a cinque anni, non possiamo accettare l’improvvisazione».
Fino a qualche giorno fa si parlava di mobilitazione degli industriali, poi il vicepremier Matteo Salvini ha rassicurato le aziende parlando di riduzione del cuneo fiscale, di flat tax e mantenimento dell’Industria 4.0. Serve ancora alzare la voce?
«Abbiamo visto dei ripensamenti dell’ultima ora da parte della Lega. Speriamo bene. Dovremmo comunque fare fronte comune con tutti gli attori del mondo del lavoro, non solo coi sindacati, ma anche con i commercianti, gli artigiani e tutti i firmatari del Patto per il Lavoro. Il problema economico non è un problema di una categoria o dell’altra, è un problema serio».
Siamo allarmati perché mancano certezze e per il rischio isolamento Serve chiarezza Per natura l’industria programma a 5 anni, non possiamo accettare l’improvvisazione