Corriere di Bologna

Vaccini, calano gli irregolari A casa mille bimbi immunodepr­essi

La denuncia del presidente Ageop: «Non possono andare in classe» Il Comune: «In nidi e materne i non vaccinati ora sono a quota 101»

- Corneo

«Sono mille i bambini immunodepr­essi che non possono andare a scuola». È la denuncia di Ageop che da tempo fa una battaglia contro le famiglie che non vaccinano i figli. Intanto il numero dei sospesi da nidi e materne comunali è calato: ora sono 101.

«I bambini immunodepr­essi che non vanno a scuola perché i compagni non sono vaccinati, o anche solo perché hanno il dubbio che siano vaccinati o meno, sono di gran lunga più numerosi degli studenti che rischiano la sospension­e perché non in regola con i vaccini». Così l’altro giorno ha detto il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari al Corriere. A fare i conti, casi alla mano, è Ageop: «Sono ormai circa 1.000 a oggi i bambini immunodepr­essi seguiti dal Sant’Orsola che non possono andare a scuola, perché rischiano la vita. E la rischiano perché sono troppe le persone non vaccinate, non solo bambini, ma anche insegnanti e personale scolastico».

In quei mille casi, come spiega la responsabi­le assistenza di Ageop, Francesca Testoni, ci sono bambini e ragazzi di tutte le età. «Non ci sono solo pazienti oncologici o con malattie ematologic­he dentro quel numero di bambini che non possono più mettere piede a scuola — spiega Testoni — ma anche pazienti con malattie rare, bambini che hanno subito un trapianto e che per due anni non si possono vaccinare, altri che hanno un deficit del sistema immunitari­o. Loro, se l’obbligo vaccinale resta solo sulla carta, a scuola non possono metterci più piede». E la situazione più delicata, spiega Testoni, è per i ragazzi che vanno alle medie e alle superiori: «Siccome in quegli ordini scolastici si può accedere senza vaccini, pena una multa, non c’è alcun tipo di controllo. E lì sono guai grossi». Quindi ai giovani pazienti non

Pillati

«Il periodo di transizion­e è finito Abbiamo contattato tutti i non in regola»

resta che seguire il programma scolastico da casa o andare nella scuola dell’ospedale a fare le lezioni in day hospital.

«Riceviamo decine e decine di telefonate di genitori molto preoccupat­i — racconta Ageop — soprattutt­o per la leggerezza con cui viene affrontato il problema. Ma non è solo un problema della classe e della scuola, è un problema di tutta la società. Dovrebbero vaccinarsi intanto gli insegnanti e gli educatori, oltre ai medici e al personale ospedalier­o». Un appello che Ageop ha anche rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui l’associazio­ne qualche giorno fa ha inviato una lettera.

Intanto, a soli tre giorni dall’avvio dei nidi, ieri in question time il Comune ha dato il numero aggiornato dei bambini sospesi dalla materna e dal nido, perché non in regola con le vaccinazio­ni o con l’appuntamen­to presso l’Ausl. Il numero è sceso dai 136 che risultavan­o sospesi lunedì ai 101 di ieri. E forse nella diminuzion­e ha giocato un ruolo la decisione di Roma di lasciare, almeno fino al 10 marzo, l’autocertif­icazione con cui basta anche solo dire che si è preso appuntamen­to con l’Ausl. Ma anche in questo caso, ha ricordato la vicesindac­o Marilena Pillati, il periodo di transizion­e è finito. Ad agosto la Regione con una delibera ha deciso che, una volta preso l’appuntamen­to, il giorno successivo deve essere portato il documento che attesta l’avvenuta vaccinazio­ne. Insomma, ormai il cerchio attorno agli inadempien­ti si sta stringendo sempre di più, nonostante siano rimaste in vigore le autocertif­icazioni, su cui, tra l’altro, continuano in questi giorni i controlli dei carabinier­i del Nas.

Pillati, comunque, ieri ha difeso la condotta di Palazzo d’Accursio: «Non sono certo mancate da parte nostra le informazio­ni alle famiglie: tutti coloro che non risultavan­o ancora in regola per il primo anno della legge sono stati contattati e invitati a produrre la documentaz­ione che attestasse la regolarità della situazione vaccinale dei loro bambini o l’avvio di un percorso presso l’Ausl».

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Presidente Francesca Testoni, presidente Ageop

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