Re Mida Michelini continua a vincere
Il numero uno della Fortitudo dopo il titolo: «Organizziamo la Coppa Campioni»
A Bologna c’è una squadra che vince e che raramente delude i suoi tifosi: è la Fortitudo Baseball griffata UnipolSai, che espugnando Parma 4-3 nella notte tra mercoledì e giovedì ha chiuso 3-1 la serie di finale e ha conquistato l’11° scudetto della sua storia, arrivato dopo la Coppa Italia vinta a inizio stagione. È l’ennesimo trionfo del club del presidente Stefano Michelini, un vero e proprio modello di gestione societaria all’insegna della competenza e della stabilità ai massimi livelli: basti pensare che per Michelini (numero uno della Fortitudo dal 1999 al 2004, quando riportò il tricolore a Bologna dopo 19 anni, e poi dal 2009 a oggi) è il 12° trofeo, il 4° scudetto a cui vanno aggiunte tre Coppe dei Campioni e cinque Coppe Italia.
Per il manager ed ex capitano Lele Frignani invece è il secondo tricolore da allenatore: curiosamente entrambi sono arrivati a tarda ora perché quello del 2016 arrivò alle 2.10 (dopo una serie di rinvii per pioggia) e questo è stato stampato a mezzanotte e 40 dallo strikeout di Gouvea ai danni di Flisi all’11° inning.
«Siamo disposti a non andare neanche a letto se questo è il risultato — scherza il presidente Michelini dopo il trionfo — siamo riusciti a vincere in una gara 4 diversa da come ce l’aspettavamo, in cui abbiamo avuto un po’ il braccino del tennista». Dodici uomini lasciati sulle base, tre colti fuori dalle basi e una serie di sprechi che hanno costretto la Fortitudo a vincerla due volte, dopo la rimonta subita al 9° inning avanti 3-1 e l’errore di Vaglio sull’assistenza-scudetto in prima base che ha fatto entrare il 3-3. Agli extrainning, però, è uscita la consapevolezza di una squadra che con quella del tricolore ha vinto 32 partite su 35 in campionato: «Abbiamo avuto la forza di restare in partita quando le cose si sono messe male — analizza Michelini — siamo stati a mezzo out dallo
” Abbiamo dimostrato di essere la squadra più forte, l’anno prossimo vogliamo portare a Bologna le finali della coppa più importante d’Europa
scudetto e abbiamo dovuto rivincerla: il baseball è così. Una squadra che si lascia andare non recupera quella gara 4». E invece nonostante gli insoliti problemi di Rivero, a chiudere ci ha pensato Gouvea cementando la valida di Mazzanti che ha mandato a casabase Moesquit per il 4-3 decisivo, con il catcher Marval che è stato poi premiato mvp delle finali. «Devo complimentarmi con tutti per la determinazione — prosegue Michelini — e credo di poter dire che abbia vinto la squadra più forte. Bravi i giocatori, bravo Frignani e bravo il nostro ds Christian Mura, che sa sempre pescare giocatori con le giuste caratteristiche».
Una delle principali armi della Fortitudo Baseball è proprio lui, l’uomo-mercato capace di costruire sempre squadre che competono al top. E chissà che il prossimo anno l’Aquila non possa giocarsi in casa la Coppa dei Campioni (diritto già conquistato con il primo posto in regular season), visto che è stata inviata alla federazione europea la candidatura per l’edizione 2019: «Abbiamo inviato la lettera di intenti e speriamo di poterci giocare la Coppa a Bologna. Con la nuova formula la fase finale non si è mai disputata in città e speriamo che la nostra idea piaccia: giocare tutta la fase al Falchi, magari proponendo Castenaso come secondo campo visto il consistente numero di gare (16 in totale, ndr)».
Alle 17.30, maltempo permettendo, ci sarà la festa allo stadio Falchi con torta, spumante e la possibilità di complimentarsi con giocatori di un club sempre più vincente.