Dado e Mambo Tutti i muri dei writer
I murales sulle case di via Martelli e alla sede della Cisl, l’iniziativa di Marzabotto «Pennelli Ribelli» I due writers, insieme ad altri artisti, sono occupati in questi giorni ad abbellire edifici e pareti nelle periferie
Tutti i colori della città. E i disegni, le geometrie, le parole. Muri che parlano e che rinascono in questo autunno bolognese ricco di eventi concordati con le istituzioni ancor più che di spontanee e inaspettate «apparizioni».
Dal murale della Cisl di via Milazzo, 50 metri per 12, alle pareti dei palazzi di via Martelli fuori Massarenti, la manifestazione «Pennelli ribelli» di Marzabotto, tutto l’edificio di via Mazzini dove inaugurerà una nuova palestra: è il lavorio di questi giorni di chi esprime il proprio talento a cielo.
Un’attività lontana rispetto ai toni anche esacerbati di qualche anno fa, diciamo dell’era precedente al grande choc della cancellazione di tutte le proprie opere bolognesi, coperte di grigio in una notte, da parte di Blu, dopo la mostra sulla street art di Palazzo Pepoli nella primavera del 2016. Bologna, la street art, l’arte urbana: relazioni sempre in trasformazione, in movimento, in un dialogo continuo fra crescenti committenze e creazioni spontanee. Il writer oggi più che mai fa quello che vuole, lavora con chi vuole, disegna su committenza o meno, partecipa alle mostre, indaga le pareti che preferisce.
Meglio la riqualificazione, l’abbellimento, la lotta contro il grigiore o l’intento di lanciare dei messaggi. il ritratto di Irma Bandiera (taggato e ritaggato) in via Turati o i murales che compaiono, scompaiono e ricompaiono in zona universitaria (o nei centri sociali). Un furore che quasi rende meno visibili quelli che un tempo si potevano definire «pezzi illegali».
Intanto, si inaugura sabato prossimo la parete della Cisl realizzata in via Milazzo da Dado e Mambo su incarico del sindacato: la più grande esplosione di luce realizzata nel centro storico, «un disegno con diversi piani di lavoro che s’intersecano con la scritta “Cisl” che però è più intesa come un’architettura di relazioni e di mondi che non come scritta», dicono gli autori.
Sempre Dado ovvero Alessandro Ferri (che insieme agli studiosi Fabiola Naldi e Claudio Musso diede vita al progetto Frontier, poi sposato dal Comune e conclusosi tre anni fa, con due eventi internazionali a cui parteciparono artisti stranieri che rappresentavano ambiti della disciplina legati allo spazio pubblico e all’arte urbana cui fece seguito un convegno) in questi giorni sta completando con altri artisti tre delle cinque pareti esterne degli edifici diu via Martelli. Le altre due pareti, lo ricordiamo, furono realizzate un anno fa. L’ultimo intervento è invece stato realizzato nell’ambito del progetto «Block» the Wall realizzato insieme ai quartieri San Donato e Savena, giunto all’ottava edizione che si concluderà a fine mese.
Un cantiere d’arte, non una mostra. Carrelli elevatori, chili di vernice, grandi strumenti per dipingere centinaia di metri quadrati. Allo stesso tempo però, percorrendo quel ponte che unisce l’arte di strada con quella convenzionale, Dado è reduce da una serie di collettive insieme a Cuoghi Corsello e Rusty (altro storico writer bolognese) sia a Bologna lo scorso inverno con la mostra «Tutti nudi» curata da Luca Ciancabilla, sia a Modena, Palermo e Roma con la mostra «Ailanto» curata da Fulvio Chimento (e con Arienti).
Un altro intervento pubblico si svolgerà a Marzabotto con il festival «Pennelli Ribelli» dove una serie di street artist come Ericailcane, Andrea Casciu, Bastardilla, Guerrilla Spam trasformeranno edifici industriali come la cartiera di Burgo in opere d’arte: un percorso di rigenerazione urbana promosso dall’associazione Pennelli Ribelli, dal Comune di Marzabotto e dall’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
Per sostenere il festival c’è stato mercoledì scorso un crowdfunding al Fermento di via Serra con vendita borse, stampe, serigrafie realizzate appositamente dagli artisti. I murales verranno svelati alla cittadinanza e al pubblico il 6 ottobre, durante la settimana di commemorazione dell’eccidio in cui persero la vita per mano fascista più di 700 tra bambini, donne, uomini, anziani.