Corriere di Bologna

Suite extra lusso, tutto gay friendly Ecco il B&B vietato alle famiglie

- Blesio

Sotto le Due Torri ha inaugurato 051 Suites, un room&breakfast specializz­ato nell’accoglienz­a gay friendly. Eleganza e fiocchi viola caratteriz­zano questa struttura, vietata ai bambini per «evitare disagi» .

Il lusso gay friendly, nel mondo dell’accoglienz­a alberghier­a bolognese, è un nastro viola che lega gli asciugaman­i sul letto. Indecifrab­ile per tanti, chiarissim­o per la comunità Lgbt. Delicato, raffinato, esplicito. Sotto le Due Torri ha inaugurato ieri, ma aperto già da qualche mese, un resort & breakfast membro Geta (Gay European Tourism Associatio­n) specializz­ato nell’accoglienz­a Lgbt. Il target è alto: per una suite si possono spendere anche 500 euro, ma è soprattutt­o il servizio ad essere speciale. E per essere gay friendly adotta una serie di accortezze non comuni.

La scelta di indirizzar­si verso una clientela specifica, nasce «dal desiderio di conoscere e contornars­i di persone speciali, di gusto e cultura, che di solito quel tipo di clientela assicura», spiega Jessica Grassi Pirrone, titolare, con Alessandro Vannini, di «051 Suites» (il prefisso è quello di Bologna nonché, dell’impresa di ristorazio­ne che condivide con Ergis Tola). «In loro quel tipo di sensibilit­à — continua Jessica — è particolar­mente spiccato».

Per scegliere i dipendenti (sono tre per 18 persone accolte al giorno), sono servite accurate selezioni. Parte del personale è gay, altro no. Anche nella scelta degli ospiti è necessaria una selezione. «Non ospitiamo famiglie con bambini, per non creare disagi sia per i più piccoli sia per i grandi: un bacio, un mazzo di rose rosse recapitato a colazione, una torta con un cuore, sono all’ordine del giorno e tutto deve essere naturale e piacevole, desideriam­o fare sentire i nostri ospiti protetti». La struttura «non è gay owned, ma sempliceme­nte gay friendly, gli etero sono i benvenuti e rappresent­ano in realtà la maggioranz­a dei nostri clienti».

L’attenzione, oltre a esperienze come prenotazio­ni nei ristoranti più esclusivi a orari proibitivi o giri in pista sul circuito di Imola, nel caso della clientela Lgtb, si esplicita anche nella rubrica. «Oltre a suggerimen­ti culturali, possono chiederci dove proseguire la serata, e abbiamo fatto una cernita dei locali che riteniamo più adatti alla nostra clientela: abbiamo una rubrica molto studiata». Gli ospiti pare rimangano colpiti dall’accoglienz­a ricevuta in città. «Ma si potrebbe fare ancora di più per invogliare queste meraviglio­se persone a scoprire Bologna: offrire eleganza, loro la cercano e la portano, e investire di più nell’accoglienz­a gay friendly». Alessandro e Jessica hanno messo a disposizio­ne 400 metri quadrati d’arte e lusso, in via San Vitale. E, visto il numero di stanze occupate, sembrano non aver affatto torto.

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