Corriere di Bologna

Le educatrici escluse ora bocciano i sindacati

- Blesio

«Pronte a lottare per i nostri diritti» le educatrici bocciate nell’impossibil­e concorsone per gli asili vogliono far fronte comune.

Il giorno dopo la stangata nel concorsone per i nidi comunali, che spazza via profession­isti all’opera da anni, gli educatori esclusi sono già al lavoro per studiare una linea collettiva di difesa. Il fioccare di ricorsi, dopo la bocciatura record del 72% allo scritto per entrare nella nuova graduatori­a, è scontato. Mentre i sindacati chiedono un incontro al Comune e pensano di agire per vie legali, gli insegnanti discutono tra di loro sul da farsi. Alla riunione en plein air, in piazza San Francesco, ieri mattina erano una trentina i candidati già in campo. «Saremo combattivi e lotteremo per i nostri diritti», avvertono. Il fatto che il concorso con 40 quesiti a cui rispondere in 40 minuti fosse troppo difficile e lontano dal testare le reali competenze profession­ali dei candidati non è più motivo di discussion­e: è assodato. Si ragiona piuttosto su come evitare il passaggio infelice e diretto dal precariato alla disoccupaz­ione. La graduatori­a in essere scade il 17 settembre. Quando farà il suo ingresso quella stilata per mezzo di questo severo concorsone, decadrà. «E noi ci troveremo senza lavoro». A parlare sono donne di 30, 40, 50 anni, alcune hanno anche 30 anni di supplenze alle spalle, e non sono mai state stabilizza­te. «E a me che ho cinquant’anni, ora, chi mi prende?», si domandano le più mature. Al Comune in tante rimprovera­no sfruttamen­to e indifferen­za: «Non chiedevamo chissà cosa, non puntavamo nemmeno al tempo indetermin­ato, ma toglierci il lavoro dopo che per anni ci hai trattato così…». In loro è vivo il timore di ritorsioni, per questo non troverete qui i nomi delle educatrici che si sono date appuntamen­to in piazza. «Noi lavoriamo con i bambini, non siamo numeri e la nostra profession­alità non può essere valutata con delle crocette» ripetono. E ricordano: «Per lavorare negli asili siamo già state selezionat­e in passato attraverso concorsi da cui siamo risultate idonee, siamo qualificat­e e molte di noi sono anche laureate». I sindacati, in una nota, oltre a solidarizz­are con i lavoratori, si domandano se «la graduatori­a che uscirà da questo concorso sarà sufficient­e per garantire tutti gli incarichi necessari per il funzioname­nto dei servizi». La risposta pare scontata: «Impossibil­e, si parla già di un’ulteriore graduatori­a per supplire alle assenze», raccontano gli insegnanti. «E stilata seguendo quali criteri?», si chiedono. La risposta ancora non c’è. E anche i sindacati finiscono nel mirino: «A parole magari, ma nei fatti non ci hanno mai tutelato davvero».

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