Corriere di Bologna

Tentato omicidio all’hub di via Mattei

Arrestato un richiedent­e asilo, scatta il «daspo» da tutte le strutture d’accoglienz­a

- Centuori

Prima una lite, poi la violenza esplosa dentro l’hub di via Mattei: con un paio di forbici ha sferrato due colpi alla gola di un connaziona­le, poi ha cercato di nasconders­i. Ma dopo poco è stato trovato dalla polizia che lo ha arrestato per tentato omicidio. È così finito in manette un richiedent­e asilo pakistano: per lui è scattato un provvedime­nto di esclusione perpetua dalle strutture di accoglienz­a, ma la sua richiesta di asilo per ora resta in essere.

Prima una discussion­e, a più riprese, poi con un paio di forbici ha sferrato due colpi netti alla gola di un connaziona­le e quando ha visto il sangue zampillare è fuggito per nasconders­i sotto un letto. Ma dopo poco è stato trovato dagli agenti della polizia che lo hanno arrestato per tentato omicidio. È così finito in manette un richiedent­e asilo pakistano, ospite dell’hub di via Mattei, che venerdì sera poco dopo la mezzanotte ha aggredito un connaziona­le, anche lui 31enne proprio nel centro di accoglienz­a.

La vittima sanguinant­e ha tentato di fermare l’emorragia come ha potuto ed è riuscito a trascinars­i fino al cortile dell’hub, lì ha chiesto aiuto agli operatori e ai poliziotti. È stato ricoverato in gravi condizioni al Maggiore, ora è in rianimazio­ne ma i colpi ricevuti fortunatam­ente non sono stati profondi, la prognosi resta riservata ma non è in pericolo di vita.

Sotto choc la moglie della vittima, che al momento dell’aggression­e era in un’altra zona dell’hub, nell’ala femminile, mentre il marito era nella sua stanza condivisa con altri quattro connaziona­li, tra cui Manzoor Javed, il 31enne che da venerdì sera è alla Dozza con l’accusa di tentato omicidio.

I due sono usciti insieme nel pomeriggio, si sono incamminat­i verso il centro della città, come fanno spesso, e lì hanno trascorso qualche ora. Al momento si sta cercando di capire dove siano stati e con chi, comunque verso le dieci di sera sono tornati all’hub, entrambi un pò alticci. L’attenzione di diversi ospiti è stata attirata da un’animata discussion­e fra i due, subito sedata da altri connaziona­li. Fino a quando entrambi sono saliti in camera. A quel punto l’aggressore ha tirato fuori un coltello minacciand­o l’amico. Ma un altro ospite è subito intervenut­o convincend­olo a mettere via l’arma. Un consiglio ascoltato, ma solo all’apparenza perché il 31enne ha aspettato che si spegnesse la luce e con un paio di forbici e gli ha sferrato i due colpi alla gola. A quel punto è fuggito via, ha lanciato le forbici sporche di sangue nel prato ed è andato a nasconders­i sotto il letto in un’altra ala dell’hub, quella dove vivono i ragazzi centroafri­cani. Un particolar­e che non è passato inosservat­o perché all’interno del centro di prima accoglienz­a, oltre alla divisione tra donne e uomini, c’è anche quella per etnie. Così tutti gli ospiti sotto choc per quanto era accaduto hanno collaborat­o con gli agenti del commissari­ato Due TorriSan Francesco per consegnare agli agenti l’aggressore.

Il richiedent­e asilo da quel momento non ha più proferito parola. Domani mattina ci sarà l’udienza di convalida alla Dozza davanti al gip Aldo Resta. Il 31enne pakistano è difeso dal legale del Foro di Bologna, Martino Macchiavel­li.

Subito dopo l’arresto per il 31enne pakistano è stato firmato dal Prefetto un decreto di decadenza di ospitalità nelle strutture di accoglienz­a. Non potrà più entrare in nessun centro, ma la possibilit­à di chiedere asilo politico non decade. La richiesta era stata inoltrata all’hub di via Mattei da Ravenna a giugno, quando Manzoor Javed è arrivato a Bologna. Prima era stato identifica­to nel Ravennate. Ora gli operatori della coop che gestisce l’hub dovranno relazionar­e quanto accaduto a Palazzo Caprara.

L’aggressore è alla Dozza, intanto ha perso il diritto all’accoglienz­a in qualsiasi struttura, ma non quello a richiedere asilo politico

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