Corriere di Bologna

Borse agli specializz­andi «Purché dopo restino a lavorare in regione»

Lo chiede il Pd di Viale Aldo Moro

- M. Ama.

La Regione investe sulla formazione dei futuri medici. E vorrebbe che, una volta specializz­ati proprio grazie ai fondi regionali, restassero per alcuni anni in forza agli ospedali lungo la Via Emilia. A maggior ragione nell’immediato futuro quando la carenza di camici bianchi diventerà drammatica e farà scattare una battaglia a trattenere i pochi che escono dalle scuole di specialità. È questo il senso di una risoluzion­e che il gruppo Pd in Regione ha presentato nei giorni scorsi. Con il sottinteso plauso della giunta guidata da Stefano Bonaccini che quest’anno finanzia 100 contratti di formazione specialist­ica, 90 dei quali ai settori più in sofferenza come la medicina d’urgenza e la pediatria.

Depositato da Katia Tarasconi e da altri 13 consiglier­i regionali democratic­i, il testo propone di fissare alcuni paletti agli specializz­andi che usufruisco­no delle borse di studio finanziate da Viale Aldo Moro, sulla scia di quanto fatto da altre Regioni a partire dalla vicina Toscana. Una residenza minima pregressa in Emilia-Romagna e l’impegno a svolgere alcuni anni di servizio in questo territorio una volta ottenuta la specializz­azione. «Si tratta — spiegano i firmatari — di un modo per far sì che le risorse che la comunità investe nella formazione di questi medici apportino un effettivo beneficio sul territorio, evitando che il neo specializz­ato non renda alcun servizio alla comunità che ne ha sostenuto il percorso universita­rio». «Grazie ai numeri esigue delle scuole — aggiunge il consiglier­e Giuseppe Paruolo — ci troviamo in una situazione in cui già scarseggia­no i medici. Chiediamo che questi giovani siano vincolati per qualche anno a prestare il loro servizio nella nostra regione, poi saranno liberi di andare dove credono. Non possiamo fare i donatori di sangue in un momento in cui c’è competizio­ne a trovare i pochi medici che ci sono».

La Regione quest’anno ha raddoppiat­o i contratti di formazione per i medici specializz­andi finanziati interament­e da fondi regionali, passati dai 52 del 2017 ai 100 del 2018: il numero più alto in Italia. Contratti che si aggiungono a quelli finanziati dal ministero, incrementa­ti anch’essi: da 619 a 635. Nel complesso si passerà pertanto da 671 a 735 contratti, con un aumento del 10%. «Si tratta di un impegno davvero eccezional­e, per rispondere alla carenza di specialist­i che rischia di minare la funzionali­tà del sistema sanitario pubblico del nostro Paese», aveva dichiarato l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi lo scorso luglio nel presentare questi dati. Come già lo scorso anno la Regione ha deciso di investire prioritari­amente sulle specialità più in sofferenza, quindi per la carenza di profession­isti: medicina d’emergenza, anestesia e rianimazio­ne e pediatria. I contratti per queste specialità finanziati dalla Regione sono 90. Ora si vuole trovare il modo che questi specialist­i restino un tempo minimo nei nostri ospedali.

I paletti: residenza minima pregressa e impegno a svolgere qui alcuni anni di servizio

 ?? Futuri medici ?? La carenza di medici, specie in alcune aree come l’emergenza, fa sì che in regione si corra ai ripari per scongiurar­e future serie carenze
Futuri medici La carenza di medici, specie in alcune aree come l’emergenza, fa sì che in regione si corra ai ripari per scongiurar­e future serie carenze

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy