Corriere di Bologna

QUANDO I PUNTI FERMI VACILLANO E LA POLITICA CI RENDE DEPRESSI

- Franco Pepoli, © RIPRODUZIO­NE RISERVATA BOLOGNA BOLOGNA

Ho fatto le vacanze a Misano, il nostro mare di casa, e posso dire che non ho avuto il beneficio come mi è sempre capitato negli anni passati, che tornavo a casa bello carico. No. Stavolta, invece, ho vissuto piuttosto una depression­e diffusa: la gente non parlava se non per delle lamentele. Dice che funziona tutto male. Anche se siamo messi meglio di mezzo mondo sembra che da noi sia uno sfacelo. Bisognereb­be che la politica infondesse coraggio agli italiani, invece ci rende disperati.

BOLOGNA

Caro signore, la politica non aiuta, non fa da bagnino di salvataggi­o. La gente annaspa, ma deve arrangiars­i per stare a galla. Questa è l’impression­e diffusa, non soltanto sotto l’ombrellone. Convergono diversi stati d’animo, dalla delusione al tradimento. C’è chi sperava e chi era sicuro: di cambiare subito in meglio. Vedi aspettativ­e immediate di un assegnino di sostentame­nto garantito. Comunque si pensi, la strada della ripresa sarà lunga e con varie insidie. I ponti che saltano sono la concreta metafora del cammino con trabocchet­ti. Non va così in modo uniforme. Qui da noi, parlo di Bologna e vasti dintorni, sarebbe esagerato dire che siamo sazi e disperati. Per mettersi a tavola alcuni debbono trovare

tranquilla­mente in casa propria). Non riteniamo giusto sollevare un caso sul «divieto di chiacchier­a» e sugli ostacoli alla «diffusione della cultura» come si legge sui social.

Il sindaco Merola, come suo stile, annuncia l’ ennesima giravolta: «Trenta milioni per lo stadio Dall’Ara li mettiano una mensa amica. Però molti altri eccedono in calorie. Non è solo la pancia vuota a diffondere il male che si chiama disperazio­ne. Ci sono malesseri più subdoli, tu chiamali se vuoi depression­e, che esplodono quando il conto in banca trabocca. Il bene davvero prezioso è la tranquilli­tà, una condizione esistenzia­le che si raggiunge se il fiume della vita scorre con buona corrente lenta e continua, senza picchi violenti e improvvise rapide. Ciò che manca in questo momento in città e, come rileva lei caro Franco, non solo in spiaggia.

Sono troppi i rimbalzi d’umore provocati dalla politica, che spingono contro la roccia, che innescano i mulinelli. Colpa del continuo capovolgim­ento delle condizioni meteo politiche. Non ogni giorno ma ogni ora ci bombarda un vortice di contraddiz­ioni: le pensioni tagliate prima sì e poi no, oppure sì e no allo stesso tempo, il pil tipo sismografo, il lavoro che cresce ma non è detto, l’overdose di fake news, persino il girotondo tra ora solare e legale. Come si fa a vivere senza paura quando i tweet la seminano e perfino degli uomini di fede mostrano di averne poca?

Più dei ponti vacillano i punti fermi. Se sole e mare non hanno svolto una funzione terapeutic­a, non ci resta che sperare nel post vacanze. È ora che la politica ansiogena vada in ferie.

I nostri soldi

Altri suggerimen­ti

noi!». Già, proprio noi, non lui. Possibile che il Comune di Bologna debba versare una sorta di obolo ad uno degli uomini più ricchi di America e al suo business?

È un grande imprendito­re e va aiutato, ha detto il primo cittadino. Non è che piuttosto si tratti di una manovra di ripiego per ingraziars­i una fetta di elettorato? In effetti, come egli stesso ha ammesso, la situazione stava per «incasinars­i» e il movimento contrario al progetto dei Prati di Caprara rischiava di diventare «di massa», che è il terrore dei nostri amministra­tori. Diversa è la situazione del Passante di Mezzo, nella quale i Comitati di cittadini a suo dire (e a torto) non destano numericame­nte preoccupaz­ione e quando rinnovano istanze decennali per migliorare ambiente, salute e monitoragg­io dell’ inquinamen­to viene loro risposto: «il Comune non ha i soldi, ci vuole Autostrade».

Parlando, con il Corriere l’ex presidente Gazzoni Frascara invitava chi si oppone all’idea di mettere trenta milioni di soldi pubblici nel restyling del Dall’Ara ad indicare come investireb­be quella non trascurabi­le somma. Gli obbiettivi di interesse collettivo che meriterebb­ero un intervento prioritari­o sono più d’uno.

Ne elenco alcuni: Messa in sicurezza e manutenzio­ne delle scuole e di tutti gli edifici pubblici di pertinenza del Comune; riduzione progressiv­a all’inquinamen­to dell’aria; sostituzio­ne di tutti i mezzi di trasporto (inclusi quelli del Comune e della Polizia municipale) con veicoli elettrici o a metano; creazione di una rete effettiva di piste ciclabili (sull’esempio di città come Vienna e Copenaghen) ;creazione di case per ospitare i tanti studenti universita­ri che non trovano più alloggi adeguati in città; migliorame­nto dell’assistenza alle persone sole e in povertà.

Il problema dello stadio, inoltre, non sta nella struttura che può essere agevolment­e resa più funzionale ed esteticame­nte più gradevole ma nella sua collocazio­ne in un’area densamente abitata

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy