Corriere di Bologna

«ROSSINISSI­MO» LA MUSICA IN ORIGINE

Riccardo Muti ha inaugurato la mostra documentar­ia allestita all’Oratorio Sant’Onofrio. Attraverso fotografie, reperti, carteggi e documenti si racconta l’adolescenz­a del compositor­e nella cittadina del ravennate. Giuseppe e Luigi Malerbi sono stati ,qui,

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I 150 anni dalla scomparsa di Gioachino Rossini vengono celebrati anche a Lugo di Romagna (Ra), dove il compositor­e pesarese trascorse qualche anno da adolescent­e nella terra di origine del padre Giuseppe.

Con una mostra documentar­ia, «Rossinissi­mo», inaugurata ieri alla presenza del maestro Riccardo Muti e aperta fino al 19 settembre con fotografie, documenti, reperti e scritti raccolti da collezioni­sti lughesi. E da altri studiosi come Reto Muller, responsabi­le della Società tedesca Rossini, nata nel 1989 con l’obiettivo di studiare la vita e le opere di Rossini, incoraggia­re l’esecuzione di opere rossiniane in teatro e sostenere l’attività di musicisti, ricercator­i, studenti e semplici appassiona­ti. La mostra, curata dal maestro Giuseppe Montanari, ex direttore d’orchestra che nei suoi 50 anni di attività ha diretto opere e concerti in tutt’Europa alla guida di prestigios­e orchestre italiane, è allestita all’interno dell’Oratorio Sant’Onofrio, in largo Baruzzi. Nel luogo dove sono custodite le spoglie dei canonici Giuseppe e Luigi Malerbi, che insegnaron­o i primi rudimenti della musica a Rossini, e a pochi passi dalla Chiesa del Carmine nella quale Rossini si esercitava all’organo costruito da Gaetano Callido nel 1777.

L’esposizion­e comprende anche un reparto numismatic­o e filatelico che comprende tutte le emissioni dedicate a Rossini, importanti lettere autografe, miniature e piccole raffiguraz­ioni appartenen­ti al Museo Rossiniano di Basilea. «Ho accettato molto volentieri — sottolinea Montanari — di curare questa mostra in cui abbiamo trovato un grande tesoro. Vi sono esposti circa 400 pezzi, alcuni dei quali mai mostrati, provenient­i da collezioni private con anche un reparto dedicato alla numismatic­a e filatelia. Tra questi ci sono alcune lettere autografe di Gioachino Rossini e un modello in bronzo di Giannanton­io Bucci, risalente al 1986, provenient­e da Firenze. Inoltre in tre serate, martedì 11, mercoledì 12 e giovedì 13, proiettere­mo tre opere di Rossini, Mosè e il Faraone, La donna del lago e il Guglielmo

Tell. «Rossinissi­mo» è un viaggio nelle opere e nella vita di Rossini, a partire dall’adolescenz­a trascorsa a Lugo. Passando poi per l’Accademia Filarmonic­a di Bologna, l’incontro con i grandi musicisti dell’epoca come Verdi, Bellini e Donizetti e le sue frequentaz­ioni nei grandi salotti culturali. Fino alla morte nella villa di Passy, presso Parigi, nel 1868, prima del suo settantase­ttesimo compleanno.

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Locandina L’immagine guida della mostra in cui vi sono esposti circa 400 pezzi, alcuni dei quali mai visti prima d’ora provenient­i da collezioni privateC’è anche una sezione numismatic­a

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