L’Ex Breda riparte dallo Stato
Il ministro Di Maio: ora al lavoro per una soluzione definitiva. Parte la due diligence sui conti Non sarà fallimento, arretrati e stipendi sbloccati fino a novembre. Il ruolo di Invitalia
Si è finalmente scongiurato il rischio fallimento di Industria Italiana Autobus. E, a fronte di una lettera d’impegno di Invitalia, sono garantite le linee di credito per saldare gli stipendi fino a novembre e avere la sicurezza finanziaria per ripartire. Mentre ci si è presi trenta giorni per verificare i conti, si aprono gli scenari futuri.
” La Fiom Dò atto a questo esecutivo che, dopo tanto silenzio, ci ha finalmente ascoltato e dato garanzie nella direzione da tutti auspicata della statalizzazione La politica La Regione ha accolto con soddisfazione la fumata bianca al Mise
Alla fine la seconda levataccia per raggiungere Roma in meno di una settimana ha avuto un esito positivo. E nel pomeriggio di ieri lavoratori e sindacati sono potuti rientrare nelle rispettive case, di Bologna e Flumeri, tirando un sospiro di sollievo. Il tavolo convocato domenica pomeriggio dal ministero dello Sviluppo economico e a cui hanno partecipato azienda, Invitalia, la holding controllata al 100% dal dicastero dell’Economia, e parti sociali ha avuto l’effetto sperato. Dopo due ore di pressing, l’ad di Industria Italina Italiana Autobus Stefano Del Rosso ha deciso di non portare i libri in tribunale. Non solo: entro la fine della settimana, al più tardi lunedì, gli stipendi arretrati di luglio e quelli di agosto saranno accreditati. Così come è stata data garanzia per le spettanze fino al mese di novembre. Grazie all’impegno di Invitalia che si è fatta garante davanti alle banche (l’istituto di credito di riferimento è Mediocredito centrale) sono state riaperte le linee di credito alla proprietà per un valore di un milione e 700 mila euro. La cifra necessaria per saldare tutte le pendenze, utenze comprese, visto che da qualche giorno allo stabilimento di Flumeri era già stata staccata la corrente elettrica.
Il ministro Luigi Di Maio non c’era, ma il suo giovane vice capo di gabinetto, Giorgio Sorial, ha gestito il confronto non il pugno di ferro per il raggiungimento di quella che il vice premier ha definito «una soluzione definitiva per la terza grande crisi che abbiamo affrontato da quando siamo al governo». Mentre sotto le finestre del palazzo manifestavano una sessantina di operai arrivati da Bologna e un centinaio dalla provincia di Avellino, che a fine giornata avevano consumato la loro sedicesima ora di sciopero in poco più di tre giorni, la patata bollente era tutta in mano a governo, Invitalia presente con il suo amministratore delegato Domenico Arcuri e a Industria Italiana Autobus presente con l’ad Del Rosso e il responsabile delle risorse umane Paolo Stern. I sindacati, al tavolo come uditori e testimoni, hanno potuto avere tutte le rassicurazioni necessarie.
La mattinata di ieri è stata spezzata in tre tranche: prima l’impegno di Invitalia e le rassicurazioni del mancato fallimento da parte di Del Rosso al Mise, poi l’assemblea straordinaria dei soci dell’azienda nelle stanze di un hotel poco lontano, infine il ritorno al tavolo di azienda e sindacati (assente Invitalia con cui poi in serata si è stilato un verbale comune). «Sono molto contento, questo risultato nasce dalla mobilitazione dei lavoratori che dopo oltre 40 anni di sindacato continuano a stupirmi per la loro capacità di fare sacrifici e mobiliarsi— dichiara a caldo il segretario generale della Fiom EmiliaRomagna, Bruno Papignani, che plaude a governo e operai — Devo dare atto a questo esecutivo che, dopo tanto silenzio, ci ha finalmente ascoltato e dato garanzie nella direzione da tutti auspicata della statalizzazione di questa storica impresa che produce autobus da quasi 100 anni». «Il percorso non è ancora finito — aggiunge — Ora lavoreremo tutti insieme per una nuova ricapitalizzazione». «Ce l’abbiamo quasi fatta, siamo riusciti ad evitare la messa in liquidazione dell’impresa — gli fa eco il numero uno della Fim-Cisl regionale, Giovanni Caruso — e fra un mese sarà riconvocata la riunione dei soci. Nel frattempo si ripristinerà una parvenza di normalità. Gli assetti societari saranno ora implementati, dopo l’avvio di una due diligence che entro 30 giorni dovrà verificare le giuste condizioni del contratto di programma per la ripartenza produttiva».
Soddisfatti per le buone notizie giunte da Roma anche il governatore Stefano Bonaccini, che tanto si era speso nei giorni scorsi, il sindaco Virginio Merola e l’assessore comunale al Lavoro Marco Lombardo. «Finalmente un segnale positivo per i lavoratori — sottolinea Bonaccini dalla California dove era in missione per un vertice dell’Onu sul clima — Adesso serve una soluzione strutturale, noi faremo la nostra parte». Lombardo spera, invece, che ai prossimi tavoli vengano convocate anche le istituzioni locali.