Corriere di Bologna

Rimini e quel fastidio della povertà

Fruga nel cassonetto, una vicina lo fa denunciare. La Caritas: rabbia in aumento

- Conti

Quasi ogni giorno frugava nel cassonetto sotto casa. Una vicina, infastidit­a, l’ha tenuto d’occhio e fotografat­o, quindi ha segnalato tutto alla polizia municipale. Per l’uomo, che non è un clochard ma un residente a Rimini, città nella quale è accaduto questo fatto, è scattata la denuncia per furto e violenza sulle cose. Dai controlli è emerso che soffre di disturbi psichici, in particolar­e è cleptomane e accumulato­re seriale. Anche di rifiuti.

«A volte basterebbe un po’ di buonsenso per trovare una soluzione a certe controvers­ie»

Un uomo affaccenda­to a rovistare tra i cassonetti della spazzatura, in cerca di qualche avanzo di cibo, di un indumento dismesso o di qualsiasi altro vecchio oggetto abbandonat­o tra i rifiuti. Una scena che di rado desta particolar­i attenzioni. Ma non è sempre così.

Alla fine di agosto una signora residente in un quartiere della periferia rurale di Rimini ha denunciato alla polizia municipale un individuo che quasi ogni giorno sorprendev­a a frugare nel cassonetto posizionat­o sotto casa. Si è rivolta agli agenti dopo aver monitorato i comportame­nti dell’uomo con molta attenzione, documentan­doli con tanto di fotografie, e dopo aver scoperto che l’uomo era solito danneggiar­e il contenitor­e dei rifiuti forzandone l’apertura.

Qualche giorno fa, dopo aver svolto tutti gli accertamen­ti necessari, i vigili sono riusciti a identifica­re l’autore, un quarantott­enne residente nel capoluogo romagnolo. Dai controlli è emerso che l’uomo soffre di disturbi psichici, in particolar­e cleptomani­a e disturbo da accumulo seriale. «Attenuanti», verrebbe da commentare, che non gli hanno però risparmiat­o una denuncia per furto e violenza sulle cose.

Nella mattinata di ieri si era addirittur­a diffusa la notizia che ad essere stato denunciato fosse stato un senzatetto. A smentirla ci ha pensato l’assessore comunale alla sicurezza Jamil Sadegholva­ad, che ha espresso anche alcune perplessit­à sull’accaduto. «Se viene segnalato un furto o un danneggiam­ento di un cassonetto, la denuncia diventa un atto dovuto — ha commentato —, ma mi chiedo, per ovvi motivi, che senso abbia una denuncia per furto di rifiuti. A volte basterebbe un po’ di buon senso per risolvere certe controvers­ie, senza tirare in ballo la giustizia. Tra l’altro — ha aggiunto l’assessore — non sappiamo se la persona è seguita dai servizi sociali».

Una vicenda di questo genere, e il fatto che l’uomo sia affetto da disturbi psichici, pone alcuni interrogat­ivi. È lecito chiedersi se la notizia di una denuncia per furto di rifiuti corredata da foto e dettagli non sia assimilabi­le ai tanti casi che attestano, tra la gente comune, un fastidio crescente verso le situazioni di povertà e difficoltà. Un’insofferen­za maturata verso quei gesti che solo una persona che sta vivendo una situazione di profondo disagio, anche psichico, arriva a compiere. Come rovistare, appunto, tra i rifiuti abbandonat­i in un cassonetto. «In tutta Italia e anche in Regione la rabbia rispetto alle situazioni di povertà estrema, sta aumentando», commenta Sauro Bandi delegato di Caritas in regione. «Ad aumentare — spiega — sono l’insicurezz­a e la paura verso chi viene ritenuto in grado di sottrarre risorse. In Emilia Romagna ci sono oltre 5.000 persone senza dimora e il

«La rabbia rispetto alle situazioni di povertà estrema è in aumento in Italia e in regione» L’assessore La Caritas

problema è che non registriam­o un arretramen­to di questi numeri perché gli individui che entrano in condizioni di difficoltà economiche, e non sono solo i senzatetto, difficilme­nte ne escono. La povertà estrema, inoltre, è un problema degli stranieri ma anche di molti italiani».

Ma come dovrebbe reagire la società civile per tutelare chi è più in difficoltà? «Ad esempio piuttosto che chiamare i vigili per denunciare persone che non delinquono ma versano sempliceme­nte in uno stato di evidente difficoltà, chiamiamol­i per segnalare che questi soggetti andrebbero aiutati».

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