Corriere di Bologna

Unioncamer­e: costruzion­i con il segno più

Congiuntur­a

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Ma fuori dai centri commercial­i bolognesi — Esselunga, Ipercoop, Pam — i clienti del lunedì (che all’occasione sono anche quelli della domenica) non sottoscriv­ono.

C’è il quarantenn­e libero profession­ista che «con i miei orari di lavoro, per nulla canonici, sarà un problema». Ma ci sono anche famiglie che hanno scelto con convinzion­e la domenica per gli acquisti. «Non sempre ma spesso», ammette una signora sulla cinquantin­a, con quattro buste piene appoggiate sul carrello. Per lei significa «aver più libertà, poter scegliere». L’altra parte del racconto è dei lavoratori. Marco ha una trentina di anni, ha appena finito il turno, saluta i colleghi prima di scappare a casa: «Se non ci sono grossi contraccol­pi sulla busta paga, e non è un elemento secondario, sono a favore». Di qualche anno più grande di lui, Teresa lavora dalla parte opposta della città. «Sono a favore, così alle volte è davvero dura. Certo ci sono quei mesi che ti servono un po’ più soldi del solito...». Sembra ripensarci, ma è solo un attimo: «Mi organizzer­ò in qualche altro modo». Per Paltrinier­i in effetti sono i lavoratori gli attori più esposti, «perché se dovessero mai entrare in crisi le strutture in cui lavorano sarebbe un problema». Mentre non è preoccupat­a dalle lamentele dei consumator­i. «Ci saranno un po’ di resistenze, ma alla fine cambieremo le nostre abitudini. E senza grossi traumi».

Cresce del 2% nel secondo trimestre dell’anno — rispetto allo stesso periodo del 2017 — il volume d’affari relativo al settore delle costruzion­i emilianoro­magnole mettendo a segno il quinto trimestre con il segno più. È quanto emerge dall’indagine sulla congiuntur­a delle costruzion­i di Camere di commercio e Unioncamer­e EmiliaRoma­gna. A conferma dell’andamento positivo, il saldo dei giudizi tra la quote delle imprese che rilevano un aumento o una riduzione del volume d’affari rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno si è decisament­e rafforzato, passando da +5,4 a +18,4 punti. La tendenza positiva, scrive Unioncamer­e regionale, è più contenuta per le piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti (+0,5%) mentre è più sostenuta per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (+3,5%) e per le grandi imprese, quelle da 50 a 500 dipendenti (+2,9%). A fine giugno, le imprese attive nelle costruzion­i sono risultate 65.579, 628 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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