Stadio, Merola: «Tempi brevi per l’accordo»
Annunciati quattro incontri, il primo in settimana. Ma c’è il nodo dell’utilizzo della Legge Lotti
Il futuro del Dall’Ara è segnato, ma la strada per realizzare il restyling deve essere ancora trovata. «Lo faremo in tempi brevi», ha affermato ieri il sindaco Virginio Merola. L’utilizzo della Legge sugli stadi, col nuovo player pubblico, non è così scontato. I legali sono al lavoro. Dato che il progetto andrà a gara, i proponenti (il Bfc e fino a ieri la Seci di Maccaferri) vorranno proteggersi da eventuali altre vittorie, cosa possibile con la Lotti (o comunque con un «project financing») che prevede la prelazione (il proponente pareggia la migliore offerta). Tema da affrontare, così come la verifica dei costi finali (ora su 70 mln il Comune ne metterebbe 30), nei quattro incontri (come minimo) fra Bfc e Comune che Palazzo d’Accursio sta calendarizzando: in settimana potrebbe esserci già il primo tavolo. L’obbiettivo è presentare il progetto a fine mese. Se il disegno sul Dall’Ara resta quello (da definire però l’uso degli spazi interni), è l’area circostante che necessiterà di idee e soluzioni, a partire dalla viabilità (in gran parte trattata dall’outlet «che non c’è più»). «Dovremo comunque tenere conto dell’Antistadio e di un’adeguata sistemazione dei parcheggi», dice il sindaco. E poi la durata della concessione, gli spazi e i tempi di utilizzo concessi al Comune (come nella convenzione in essere che scade fra meno di 10 anni). La «volontà di fare», come quella espressa da Saputo al sindaco nella cena di venerdì allo stadio, sarà determinante.
La battaglia politica (il restyling è stato votato all’unanimità) si concentra tutta sui 30 mln. Critica in consiglio l’ex M5S Dora Palumbo, «ci dicevate sempre che non c’erano soldi per fare certi interventi e ora…», mentre l’ex assessore Amelia Frascaroli, che si fida del suo assessore al Bilancio Davide Conte (lista Città comune), chiede col restyling anche una politica educativa e una vita 7 giorni su 7 (scontato). In più è convinta che con il «no» all’outlet il sindaco voglia rivedere tutto il Poc sui Prati di Caprara, «per rivalorizzarli in termini sociali e ambientali», ma le «case popolari che costruiremo come dio comanda nel parco», annunciate proprio da Merola alla festa dell’Unità, allertano invece il Comitato Rigenerazione No Speculazione.