C’è la Roma, Inzaghi si gioca il futuro
Mille tifosi a sostenere la squadra a Casteldebole. Il tecnico: gioca chi ci crede
Bologna di nuovo in campo per provare a scacciare la crisi contro un avversario più forte ma altrettanto in difficoltà. Con il sostegno del migliaio di tifosi andati ieri a seguire l’allenamento, Inzaghi prova a vincere la sua prima partita in campionato con i rossoblù.
«Guai se la Roma avesse più fame di noi. Il sostegno della gente di Bologna è incredibile, per questo motivo farò giocare solo chi ha birra, voglia e capisce il senso d’appartenenza».
Come Bologna-Inter, possibilmente meglio di BolognaInter. La Roma di Di Francesco arriva al Dall’Ara in condizioni similari ai nerazzurri, che soffrirono fino al 70’ per poi dilagare 0-3, e il tecnico rossoblù Inzaghi almeno alla vigilia vuole un approccio similare: «L’approccio deve essere lo stesso, perché per valori tecnici sono fuori portata. Serve la partita perfetta e dobbiamo sperare che loro non siano al meglio: l’Inter ci fulminò al primo errore e non deve capitare. Vogliamo fare una grande partita, perché vincere a Bologna è diventato troppo facile e non deve essere così».
Tra il dire e il fare ci sono di mezzo la Roma e tutti i limiti di un Bologna ultimo in diverse statistiche, compresa quella dei passaggi riusciti: «Ci manca l’ultimo passaggio, la scelta giusta — sottolinea il tecnico — e ci abbiamo lavorato. Dobbiamo andare a cercarci la fortuna: magari per una volta segniamo al primo tiro e ne esce una gara a noi congeniale».
Speranze e ipotesi, come quelle che si possono fare sull’11 anti-Roma. Con Palacio ancora out («non lo avremo per queste tre partite, servono ancora 7-10 giorni», annuncia Pippo) l’allenatore ha alternato in allenamento il classico 35-2 e il 4-4-1-1, con il 4-3-3 ben più sfumato. Inzaghi non ne fa questione di modulo, ma sui singoli qualche indizio arriva: «Se ci dicessero il modulo che fa vincere le partite lo adotterei. Sicuramente con la squalifica di Pulgar darò finalmente una chance a Nagy, un grandissimo giocatore che ascolta tanto e ha uno spirito che mi piace. Poi ho tanti dubbi, ma Santander se sta bene gioca e Calabresi giocherà una tra Roma e Juventus». E poi c’è Orsolini, per distacco il più vivace a Genova. Ma l’ipotesi mezz’ala provata tutta estate va in soffitta: «Può farla solo a gara in corso, per incidere devo metterlo più avanti, da esterno d’attacco. Se giocherà dall’inizio non saremo 3-5-2, altrimenti sì».
Unendo i puntini il 4-4-1-1 pare favorito, con l’obiettivo di cercare il gol fin qui mai arrivato: «Il Bologna deve essere multiforme, fin qui nessuno ci ha bombardato la porta: mio fratello ha rivisto GenoaBologna e mi ha detto che leggendo gli articoli non pensava fosse stata una gara così equilibrata. Ma devo anche pensare a fare gol e, con le giuste cautele, devo trovare alternative».
Di certo è un Bologna che non potrà fallire sul piano dell’atteggiamento, visto anche l’abbraccio di un migliaio di tifosi ricevuto ieri a Casteldebole durante la rifinitura. «Troveremo una Roma affamata ma non può avere più
La gente di Bologna è incredibile, la loro passione ci deve responsabilizzare: siamo fieri di avere tifosì così
Troveremo una Roma affamata ma non può avere più fame di noi, mando in campo chi ha più birra e voglia
Ci manca l’ultimo passaggio, la scelta giusta, e ci abbiamo lavorato per andare a cercarci la fortuna Orsolini da mezz’ala posso impiegarlo solo a partita in corso: se lo metto dall’inizio di sicuro non faccio il 3-5-2
fame di noi — avvisa Inzaghi — la gente di Bologna è incredibile e questo ci deve responsabilizzare: spero che i giocatori abbiano capito cos’è il pubblico rossoblù. Siamo fieri di avere tifosi così, stanno facendo qualcosa di incredibile per darci una mano: con la Roma andrà in campo chi ha più birra, voglia e senso di appartenenza». Sperando che basti a mascherare limiti e gap tecnici.