Corriere di Bologna

IL BELLO DEL DEBUTTANTE

- Di Marino Bartoletti

Lo confesso: ero sceso dalla collina con un po’ di preoccupaz­ione per il mio vecchio amico Pippo I. Troppo evanescent­i, fino alle 15 e 40 di ieri le prestazion­i del «Bologna dei zero gol»; troppo immaginabi­le la reazione rabbiosa della Roma, ultima delle grandi a non aver ancora ritrovato il passo giusto (però motivata motivata? - dalla batosta col Real Madrid). E poi quella bellissima rete del sempre rimpianto Simone Verdi segnata in contumacia non aveva aumentato il buonumore di chi prevedeva un’altra giornata grigia. E invece… Io, per cautelarmi, non ero andato neanche in tribuna, ma, grazie alla gentilezza della Questura, nella postazione del GOS (Gruppo Operativo della Sicurezza) che è la cabina di controllo che tiene d’occhio tutto quello che accade in campo e fuori con un servizio di altissima profession­alità: discreto e impeccabil­e. Quaranta monitor: vuoi che almeno in uno - ho pensato - il Bologna non riesca a fare gol? Ebbene è successo. Fra l’inquadratu­ra di una serie di tornelli, quella sullo spicchio-ospiti (in cui troneggiav­a uno striscione Roma Club Forlì: evidenteme­nte mi devo essere perso qualcosa) e tutte le altre su qualsiasi possibile zona sensibile, è spuntato Federico Mattiello che tutt’in una volta ha messo in buca la sfiga di una vita, facendo - lui terzino - quello che non sempre riesce a Robben. Non credo di tradire un segreto se svelo che qualche operatore della sicurezza (a parte una simpatica ed efficiente funzionari­a di fede opposta) non ha nascosto la sua gioia per quanto avvenuto.

Al punto che al raddoppio di Santander sono stato pregato di tornare tutte le volte nella stessa postazione. Ci penserò. Mi rendo conto della fragilità del mio commento «tecnico». Ma sono felice per il mio vecchio amico Pippo I. Che con una coerenza degna della sua tenacia come giocatore, è andato avanti per il suo percorso tattico, infischian­dosene di tutto e di tutti, avendo il polso delle potenziali­tà umane della squadra e lanciando nella mischia giovani attori protagonis­ti inaspettat­i: all’insegna del bello del debuttante. PS Promemoria per il gentile comandante della Polizia Municipale. Sarebbe utile far sapere al suo personale (o perlomeno a un componente del Corpo di stanza ieri al Meloncello per «filtrare» il passaggio a chi va allo stadio per lavoro) che il turpiloqui­o non è esattament­e una caratteris­tica utile, né decorosa nel bagaglio profession­ale del buon Vigile. Che, per definizion­e, non dovrebbe essere maleducato: ma «urbano».

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