Tosiani si candida alla segreteria Pd: «Spazzerò via tutti i caminetti»
Il vice di Critelli ufficializza la candidatura: a questo partito serve cuore, non paura
Il vicesegretario del Pd Luigi Tosiani, forte di un asse trasversale che si è già speso per lui, scende ufficialmente in campo per il dopo Critelli. «I caminetti? Sono quello che li spazzerà via, sono gentile ma deciso», dice Tosiani. Che ha scritto ai circoli per presentare la sua candidatura: «Bisogna ripartire da loro». E non ha intenzione di fare marcia indietro.
In campo per «rilanciare il partito, a partire dai circoli». Iniziando dagli appuntamenti elettorali del prossimo anno: «Devono essere la nostra ossessione». Luigi Tosiani rompe gli indugi e, dopo aver incassato il sostegno di un’area trasversale del Pd che da Andrea De Maria arriva a Marco Lombardo e Luca Rizzo Nervo, si candida a guidare il Pd bolognese dopo il passo indietro di Francesco Critelli, che ha lasciato tra le polemiche sul suo doppio incarico e la gestione del partito. Fair play verso il segretario dimissionario, ma Tosiani d’ora in poi non farà passi indietro.
Da vicesegretario di Critelli a candidato per la successione. È pronto alla sfida di un Pd in perenne stato di agitazione?
«Vorrei ringraziare Francesco per l’impegno di questi anni e oggi, da vicesegretario, sento il dovere di continuare a fare ciò che è stato fatto. Per questo sento la responsabilità di esserci e ho scritto ai segretari dei circoli per incontrarli e costruire un nuovo percorso comune. Dirgli che nella difficile partita dei rapporti con la Fondazione Duemila rispetto agli affitti io sono al loro fianco. Non abbiamo più tempo da perdere in una discussione autoreferenziale, la nostra ossessione ora deve essere il lavoro nei comuni che vanno al voto il prossimo anno, insieme alle sfide di Europee e Regionali. Dobbiamo essere al fianco di tanti amministratori capaci del territorio, sono loro il primo argine a questo governo disastroso».
Sa che la accusano di essere un candidato dei «caminetti»? L’area che fa riferimento al consigliere regionale Giuseppe Paruolo sostiene che lei è stato scelto perché debole, dunque controllabile...
«I miei modi gentili e misurati non devono essere scambiati per mancanza di decisione. Io sono assolutamente deciso a dare battaglia per spegnere i “caminetti” di cui si parla e riaccendere la passione politica, senza guardare alle correnti ma alle competenze. Ringrazio i tanti che in queste ore fanno il mio nome, ma ho le mie idee, la mia storia e il mio percorso e intendo mettere in campo un Pd che abbia bisogno di cuore, non di paura».
Il segretario dimissionario e i suoi sostenitori, però, non hanno intenzione di cedere. Spingono per candidare una donna contro di lei, o trovare un altro nome «unitario».
«Io sento la responsabilità di raccogliere l’appello che in tanti mi stanno lanciando, offrendo la disponibilità a una discussione unitaria e senza divisioni. Per questo invito tutti a essere a Roma domenica 30 contro questo governo e il giorno prima a Bologna contro il disegno di legge Pillon, un dovere che riguarda uomini e donne insieme».
Martina ha preso il posto di Renzi senza scossoni. Che effetto le fa essere un vice ostacolato dal segretario uscente?
«Io voglio solo ringraziare Francesco per il lavoro svolto in questi anni e sono certo che sapremo tutti dare un contributo importante a questo partito, con generosità e cuore».
Teme che le tempistiche per convocare l’assemblea provinciale del Pd chiamata a a scegliere il nuovo segretario vengano allungate fino a novembre o addirittura oltre?
«Abbiamo il dovere di rispettare le regole che ci siamo dati. C’è la necessità di non perdere neanche un minuto per lavorare alle sfide che ci aspettano sul territorio».
E se ci fosse una spaccatura in assemblea?
«Penso ci siano le condizioni per delineare un percorso che ci rappresenti come una comunità politica matura».
Non sembrano le parole di chi è disposto a fare un passo indietro...
«Come ho detto il mio obiettivo è quello di accendere la fiamma della passione politica di tanti uomini e donne, per questo non ho nessun problema a dire che c’è tutto il mio impegno. Non è il momento di partite di retroguardia, ma di navigare in mare aperto».
” Non è il momento di partite di retroguardia, ma di navigare in mare aperto
” I miei modi gentili e misurati non devono essere scambiati per mancanza di decisione