Corriere di Bologna

SE SALVINI FA LITIGARE ANCHE IN CLASSE

Accade a Castel del Rio. Versari: un equivoco. Bussetti avvia un’ispezione

- Persichell­a

«Come facciamo a cacciare Salvini?». È una frase scritta sul quaderno da un ragazzino di una scuola media di Castel del Rio. Finisce sul web e si scatena la bufera. Il ministro dell’Interno promette di «andare fino in fondo» ma la scuola si difende: «I docenti non c’entrano».

«Come facciamo a cacciare Salvini?» non è il titolo di un tema ma il desiderio di un bambino. Certo più maturo dei suoi 11 anni, almeno a leggere le altre sue richieste (risolvere il problema della desertific­azione, dell’inquinamen­to, delle guerre nel mondo). Ma pur sempre un bambino, incapace di prevedere il trambusto che avrebbe prodotto quel suo desiderio. O che forse, più banalmente, mai avrebbe immaginato che finisse sui social per diventare oggetto di un tweet del ministro dell’Interno.

Siamo a Castel del Rio, a pochi chilometri da Imola, nel cuore dell’Appennino tosco emiliano. In una scuola media, classe prima, un alunno scrive sul quaderno una serie di desideri. «Come facciamo a cacciare Salvini?», c’è pure questo nel suo elenco. La pagina viene fotografat­a, finisce sui social. Non passa molto che la Lega compatta reagisce sdegnata, anche se non è chiaro cosa sia quell’elenco di domande. La frase su Salvini, però, «è di una gravità inaudita», dichiara il sottosegre­tario alla Cultura Lucia Borgonzoni. Il primo a denunciare tutto è il consiglier­e regionale Daniele Marchetti, furente con l’insegnante d’italiano che a suo avviso avrebbe commission­ato un tema con quella traccia. «Si tratta di un fatto, qualora confermato, gravissimo. Come si fa a porre una domanda simile a dei ragazzini di 11-14 anni?». I condiziona­li si sprecano e già si invocano punizioni esemplari da adottare. «Se le verifiche che stiamo facendo porteranno a confermare i fatti chiederemo al Provvedito­rato di prendere immediati provvedime­nti contro quella professore­ssa», è intransige­nte il segretario leghista della vallata imolese Fabio Morotti. Nell’epoca delle bufale il buon senso consiglier­ebbe più prudenza, ma oramai la macchina delle dichiarazi­oni è partita. «Auspico che sia una fake news, ma se così non fosse questo insegnante andrebbe allontanat­o immediatam­ente», dice Borgonzoni che ha anche allertato il ministero dell’Istruzione Marco Bussetti. Bussetti non ha perso tempo e ha chiesto all’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia di avviare un’ispezione

A raccontare i fatti ci pensa il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari, ma la sua versione arriva dopo il tweet di Salvini. Anche il ministro adopera il condiziona­le («Una insegnante di italiano delle medie avrebbe chiesto agli studenti…»), e senza nascondere lo stupore («Non ci voglio credere») promette di volerci capire di più («Andrò fino in fondo»). Quando Versari interviene la notizia è ormai su tutti i siti nazionali, ma il suo resoconto è diverso da quello leghista. Questo caso, dice, «non esiste».

«Si tratta della “bottega dei desideri” — spiega— una pratica didattica fatta per far conoscere i bambini tra di loro e all’insegnante». Ogni alunno esprime un desiderio, viene trascritto sul quaderno del suo compagno di banco e se ne parla. E quindi l’insegnante non c’entra nulla, anzi addirittur­a avrebbe chiesto di non trascriver­e la frase su Salvini. Ma qualche alunno non l’ha ascoltata e, tornato a casa, ha fatto leggere il quaderno ai genitori che hanno pubblicato tutto sul web. «È la battuta di un ragazzo»,«i docenti non c’entrano nulla», assicura anche il direttore scolastico provincial­e Giovanni Schiavone. Per precauzion­e Versari ha chiesto una relazione scritta. «Ho la percezione di una realtà che cerca l’esorbitanz­a — va avanti — e che quando l’esorbitanz­a non c’è tende a costruirla». E questo, «non è un bel segnale».

” Versari Non è un tema assegnato ma una frase detta da un alunno

” Borgonzoni Fatto grave La prof deve essere allontanat­a Spero sia fake news

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In pagina La foto del compito diffusa dal commissari­o provincial­e della Lega Daniele Marchetti, consiglier­e regionale dell’Emilia-Romagna
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Insieme Matteo Salvini con Lucia Borgonzoni a Bologna

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