Da Asterix a Hugo Pratt: l’ascesa del fumettista Pedrosa
Sin da piccolo il quarantacinquenne fumettista francese Cyril Pedrosa aveva iniziato a riempire le pagine dei suoi quaderni con disegni e colori, mentre leggeva Asterix e detestava Tintin. Da adolescente arrivata la scoperta di Hugo Pratt e dei fumetti americani, prima di iniziare la carriera nel cinema d’animazione lavorando con la Disney per i lungometraggi «Il gobbo di Notre Dame» ed «Hercules». Ma a Pedrosa interessava soprattutto il fumetto e così sono arrivate prima alcune serie e poi l’affermazione definitiva con i libri «Tre Ombre» e soprattutto con il graphic-novel «Portugal», capolavoro pluripremiato anche in Italia, dove ha superato le quindicimila copie vendute. Una saga in parte autobiografica che gli ha richiesto quasi tre anni di lavoro e che racconta tre generazioni di emigranti portoghesi in Francia, riprendendo le vicende della sua famiglia. Pedrosa oggi arriva a Bologna, ospite alle 18 della Feltrinelli di piazza Ravegnana, per presentare la sua ultima fatica insieme alla fida sceneggiatrice Roxanne Moreil, prima di una sessione di dediche al pubblico. Il primo volume de «L’età dell’oro», pubblicato da Bao Publishing, costituisce l’inizio di una storia divisa in due parti e ambientata in un’antichità sui generis, segnata da profonde ingiustizie sociali. La protagonista è Tilda, principessa destinata a salire al trono dopo il suicidio del re suo padre, che viene invece esiliata per un intrigo di palazzo e sarà aiutata da due cavalieri caduti in disgrazia. (p.d.d.)