Corriere di Bologna

Prudenza in Comune ma Forza Italia attacca «Ora vanno rimossi»

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’è molta prudenza in Comune sulle indagini della Procura di Padova sulla presunta mala gestione dei centri per i profughi in Veneto che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’attuale vice prefetto di Bologna Alessandro Sallusto (all’epoca dei fatti in servizio a Padova). A Palazzo d’Accursio è giornata di question time ma molti consiglier­i comunali preferisco­no evitare l’argomento ritenuto troppo «delicato».

A partire dal Pd che, lacerato dai suoi problemi interni dopo le dimissioni del segretario provincial­e Francesco Critelli, manda avanti Virginio Merola. Ma anche le dichiarazi­oni del sindaco sono all’insegna della prudenza. «Non c’è preoccupaz­ione, aspettiamo l’esito del lavoro della magistratu­ra», le sue poche parole. Pure la Lega preferisce non commentare, mentre il capogruppo del M5S Massimo Bugani interviene senza sbilanciar­si. «Ora c’è un’indagine in corso e solo alla fine potremo capire se c’è stato qualcosa di irregolare. Quello che è evidente da quanto emerso fino ad ora — sottolinea il pentastell­ato — è ciò che abbiamo sempre sostenuto e denunciato, ossia che in tema di accoglienz­a spesso è mancata la chiarezza oltre ad un sistema controllat­o e gestito». Dai banchi di Insieme Bologna arriva la «piena fiducia nella magistratu­ra» all’insegna del garantismo «fino al terzo grado di giudizio». «Rispettere­mo — dice il capogruppo della lista civica Gianmarco De Biase — le scelte che il vice prefetto farà in funzione dell’andamento dell’istruttori­a».

Come si vede, dichiarazi­oni molto diplomatic­he e attente a non creare un conflitto tra i due palazzi. Ma non tutti i partiti parlano questo linguaggio. Il deputato e neo coordinato­re regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami non è per nulla tenero con i nuovi

” Merola Al momento non c’è preoccupaz­ione, dobbiamo attendere il lavoro della magistratu­ra e gli sviluppi delle indagini

vertici della Prefettura e chiama di nuovo in causa il ministro dell’Interno Matteo Salvini per chiederne il totale azzerament­o. Certo, spiega Bignami in una nota, non va trascurata «la presunzion­e di innocenza» e quindi è «doveroso attendere l’esito dell’accertamen­to giudiziale». Tuttavia questa premessa non impedisce all’azzurro di invocare un passo indietro sia a Sallusto che al prefetto Patrizia Impresa, già prefetto di Padova prima di ricevere l’incarico qui in città. «Riteniamo necessario evidenziar­e un profilo di opportunit­à sulla permanenza dei vertici della Prefettura nel proprio incarico». E questo, precisa il parlamenta­re e coordinato­re regionale, «soprattutt­o in consideraz­ione dell’ambito in cui matura l’inchiesta, ovvero la gestione dei cosiddetti profughi, che tanti problemi sta causando alla nostra città».

Bignami non si limita a una dichiarazi­one politica, in quanto formalizze­rà questa sua richiesta attraverso una interrogaz­ione parlamenta­re a Salvini chiedendog­li di valutare «la situazione di Padova e Bologna» e se appunto non ritenga di dover agire, soprattutt­o perché i vertici della Prefettura di Bologna non devono «essere distratti da vicende personali». A dire il vero non è la prima volta che Bignami chiede le dimissioni del prefetto (a cui ora si aggiungono quelle del suo vice). Lo ha fatto già a fine agosto quando Impresa (che non è indagata) finì nella bufera per alcune intercetta­zioni sulla gestione dei profughi a Padova. Pure in quell’occasione Bignami si rivolse a Salvini perché a suo avviso era «evidente» che il prefetto non potesse essere più «considerat­o parte della soluzione del problema dei migranti nel nostro territorio, rischiando addirittur­a di diventare parte del problema».

” Bignami Aspettiamo le indagini ma c’è un profilo di inopportun­ità nella permanenza dei vertici nel proprio ruolo, interroghe­rò Salvini in merito

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