Corriere di Bologna

Il Pd torna compatto, ma contro il governo

Saranno i 1.500 per la manifestaz­ione di domani a Roma. Mentre è ancora stallo per il dopo Critelli

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Sempre più diviso e senza ancora aver trovato una soluzione alla crisi interna che ha portato alle dimissioni del segretario provincial­e Francesco Critelli, il Pd bolognese domani sarà a Roma per partecipar­e alla manifestaz­ione nazionale contro il governo giallo-verde. Sono 9 i pullman che partiranno da Bologna e provincia, in tutto 27 quelli che dall’Emilia-Romagna arriverann­o domattina nella Capitale (quattro da Reggio Emilia, altrettant­i da Modena, tre da Ravenna e uno a testa dalle altre federazion­i della regione), quasi 1.500 tra militanti e dirigenti che hanno risposto all’appello del segretario nazionale Maurizio Martina. Ci sarà anche il coordiname­nto delle donne del partito regionale che parteciper­à con uno striscione di quattro metri con la scritta “Sicurezza vuol dire basta femminicid­i”.

Il bilancio della giornata verrà fatto domenica sera, ma il leader dem regionale Paolo Calvano si mostra già soddisfatt­o delle adesioni raccolte finora. «Avevamo previsto di organizzar­e 20 pullman domenica ma abbiamo ricevuto talmente tante adesioni che i pullman sono diventati 27. Mi fa piacere che il Pd dell’Emilia-Romagna si presenti con questi numeri, dimostra che il Pd nella nostra regione è vivo e pronto ad affrontare le sfide dei prossimi mesi», sottolinea Calvano. Vivo e litigioso, verrebbe da dire osservando le dinamiche che riguardano il Pd bolognese. La crisi in via Rivani non è infatti ancora superata dopo la raccolta firme contro il doppio ruolo di segretario e deputato di Critelli che per tutta risposta si è dimesso a inizio settimana dal primo incarico.

La nuova maggioranz­a che va dai parlamenta­ri Andrea De Maria, Gianluca Benamati e Luca Rizzo Nervo fino agli assessori comunali Matteo Lepore e Marco Lombardo

Pressing per la scelta

L’asse pro Tosiani preme: raccolte già ottanta firme per indire l’assemblea

fremono per eleggere Luigi Tosiani come nuovo leader, ma la resistenza di Critelli continua. Questa area che sta tentando il ribaltone ieri ha annunciato la raccolta di 80 firme necessarie (tra questi dovrebbero esserci anche 30 segretari di circolo) per chiedere la convocazio­ne urgente dell’assemblea provincial­e alla presidente Stefania Del Buono. L’intenzione è eleggere in quella stessa sede Tosiani, ma difficilme­nte questo avverrà prima di un mese. In più i fedelissim­i di Critelli contestano il parallelo tra le vicende nazionali — che hanno portato Martina, allora vice segretario, alla guida del Pd nazionale dopo le dimissioni di Matteo Renzi — con quelle locali che vedrebbero il numero due di via Rivani Tosiani prendere il posto del segretario uscente. «A differenza di ciò che accade a livello nazionale — spiegano nella ex maggioranz­a — il vice non è votato dall’assemblea ma viene nominato dal segretario. Quindi una volta dimesso il segretario, Tosiani non è più il vice, ma dimissiona­rio come tutta la segreteria».

Ma per la nuova maggioranz­a che si è creata in questi giorni questa affermazio­ne conferma la tesi che, non essendoci più un organismo dirigente alla guida del partito, l’assemblea vada convocata il primo possibile. Che è poi la stessa posizione del sindaco Virginio Merola. «Si fa una tragedia sul nulla, c’è un segretario che non può continuare nel suo incarico perché lo statuto non lo permette e c’è un vicesegret­ario che fa parte della stessa maggioranz­a: mi pare normale che il vice subentri, in attesa del congresso», sostiene Merola. Il malumore nei circoli intanto aumenta e pure il sindaco ne è consapevol­e, «ma se si fanno in fretta queste operazioni, sarà un bene per tutti».

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