Ecco Gaia, la casa stampata in 3d
Green ed economica: l’azienda Wasp l’ha realizzata in dieci giorni a Massa Lombarda
Una casetta di terra cruda e scarti di riso, costruita grazie a «Crane» una rivoluzionaria stampante 3d. «Gaia» e stata realizzata in 10 giorni e con materiali che sono costati 900 euro nei locali di Wasp, azienda di Massa Lombarda che produce stampanti 3d, insieme alla start up biellese RiceHouse.
Grande come una stanza è il prototipo di un alloggio perfettamente abitabile, dotato di efficienza energetica e totalmente green.
La tecnologia genera sogni. Che a un certo punto diventano realtà. È il caso di «Gaia», prototipo di casetta completamente «green» e a chilometro zero edificata grazie a una innovativa stampante 3D unica al mondo — progettata appunto per dare corpo a edifici — che ha pure lei un nome di battesimo: «Crane Wasp».
Unico è anche il materiale con cui è costruita: interamente riciclato e composto, in sostanza, di terra cruda e scarti della lavorazione del riso. Duttile, resistente, malleabile e che, grazie a certe accortezze, funge anche da termoregolatore. A fornire buona parte delle componenti e le competenze per lo studio del prototipo è la start up biellese RiceHouse che lavora nella bioedilizia con fibre ricavate dal riso. Il sogno da avverare è quello che ha mosso Massimo Moretti, fondatore nel 2012 a Massa Lombarda, nel ravennate, di Wasp, azienda in poco tempo divenuta leader nel settore delle stampanti 3D: «La vespa vasaia è il nostro modello di sviluppo — ha detto — , un perfetto approccio per costruire case a basso costo con materiale naturale e a chilometro zero». La missione, insomma, è quella di fare ricerca, osservando i meccanismi perfetti della natura, e immaginare città di un mondo migliore. Costruire abitazioni che tutti possano permettersi. E Gaia, che fa bella mostra di sé nel parco tecnologicoespositivo di questa «visionaria» impresa, va decisamente in questa direzione.
La spesa per il materiale è di 900 euro. Il prototipo è di 30 mq compresa la muratura e di abitabilità conta su una superficie di 20 mq. Praticamente una stanza che, se il progetto — come sono le intenzioni — va avanti può diventare una vera e propria abitazione. La tecnologia potrebbe infatti essere utilizzata per progetti di sviluppo in Paesi e aree geografiche in difficoltà, oppure potrebbe anche interessare altri settori, come la ricezione alberghiera, o chiunque abbia in mente un’architettura rivoluzionaria. Qualcuno, per esempio, potrebbe pensare di costruire un villaggio turistico ecologico. A quel punto sarebbero i vacanzieri (e l’ambiente) a beneficiarne.
Intanto, Wasp mette a diposizione la sua avveniristica stampante simile a una gru, alta 3 metri, modulabile e quindi in grado di stampare forme e dimensioni pressoché infinite. Questo gioiello di tecnologia, ribattezzato appunto «stampante infinita» rappresenta già un upgrade rispetto alla stampante per abitazioni messa a punto dalla stessa Wasp, qualche tempo prima, ma che era molto più ingombrante, alta 12 metri
Con «Crane Wasp» e le intelligenze di ingegneri, architetti e tecnici Gaia è stata stampata in 10 giorni. E, puntualizza Tiziana Monterisi, ceo di Rice House «è già un modulo altamente performante». La composizione di argille, paglia trinciata, legno, lolla di riso e calce idraulica è in grado di creare un equilibrio termico ottimale. Non c’è bisogno di riscaldamento, nè di condizionamento. Mentre il progetto di RiceHouse fatto di ampie vetrate orientate a Sud Ovest potrebbe sfruttare anche l’apporto passivo del sole. La stampante, infine, può realizzare sistemi di ventilazione naturale, di isolamento termo-acustico e impiantistica che integrano il modello