Corriere di Bologna

«Alla Virtus siamo fratelli, Milano si può battere»

«Giocheremo presto il miglior basket della nostra carriera»

- Aquino, Labanti

Dopo l’impresa ad Avellino, parla Taylor ( foto): «Mi sono scaldato perché c’era bisogno di me. In squadra siamo come fratelli, presto giocheremo il miglior basket delle nostre carriere. E Milano non è imbattibil­e».

Tony Taylor, eroe della vittoria di Avellino con 14 punti nell’ultimo quarto. Come è nata questa esplosione offensiva nel momento decisivo della partita?

«È stata una gara molto equilibrat­a, con tanti capovolgim­enti e ritmo altissimo. A un certo punto ho sentito che era il momento di farsi avanti e ho provato a guidare la squadra alla vittoria, con l’incoraggia­mento di tutti i compagni e dello staff tecnico».

Di fronte aveva un due volte campione Nba come Norris Cole. Una sfida che l’ha motivata ulteriorme­nte?

«Lui è un grande giocatore e ha tanti altri ottimi giocatori attorno. Sapevo che sarebbe stata dura sui due lati del campo perché lui è anche un buon difensore. È stata una bella sfida, ma il nostro successo è figlio di uno sforzo collettivo. Tutti, a turno, abbiamo avuto il nostro momento speciale nella partita».

Lei, Punter e Martin siete arrivati a Bologna sullo stesso aereo e ora sembrate inseparabi­li.

«Sono come fratelli, ottime persone e grandi compagni di squadra. È nata subito l’amicizia, loro non fanno altro che incoraggia­re non solamente me ma anche tutti gli altri. È facile giocare con loro e lottare al loro fianco».

La sua regia, i canestri di Punter e l’energia di Martin. È questa la fotografia che identifica la Virtus?

«È un bel quadro, ma è ancora più bello avere tanti compagni di squadra che possono fare canestro, un lusso che non molte squadre possono permetters­i. Abbiamo già avuto ottime partite di Aradori, Qvale, M’Baye e tutti gli altri. La nostra forza è questa».

Mi sono scatenato perché c’era bisogno di me Sapevo che il duello con Cole sarebbe stato duro, vittoria pesantissi­ma

Nelle ultime partite è sembrato avere decisament­e in mano la squadra.

«Nella mia transizion­e al campionato italiano mi sto adattando a diverse cose, penso di poter giocare meglio di come sto facendo. Guardo filmati, studio le altre squadre, i punti di forza e le debolezze dei giocatori. Siamo insieme solo da due mesi, nei dovuti tempi imparerò le caratteris­tiche di tutti. Fin qui ho avuto un rendimento abbastanza solido ma posso ancora migliorare».

La squadra, intanto, sembra migliorare partita dopo partita.

«Siamo un gruppo complemodo tamente nuovo e sapevamo dall’inizio della preparazio­ne che sarebbe stato un processo di migliorame­nto quotidiano. Ogni singolo giorno è l’occasione per essere migliori di quello precedente e in questo verso la fine della stagione potremmo giocare il miglior basket della nostra carriera».

Milano è imbattibil­e?

«Nessuno lo è. Sono forti ma abbiamo tempo per avvicinars­i al loro livello, ci hanno battuto con un super James».

Come è il suo rapporto con Sacripanti?

«Pino è un grande. Non parla molto, ma quando lo fa si fa sentire. Mi piace perché ha una grande passione, ci prepara benissimo e sta facendo un ottimo lavoro nel far giocare insieme una squadra che ha tanti giocatori con punti nelle mani».

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