L’Emilia ultimo fortino contro l’assedio leghista E arriva Zingaretti
Dopo l’avanzata in Trentino, per Matteo Salvini resta solo l’Emilia-Romagna e poi Bologna da conquistare. A quel punto la Lega, avendo colorato di verde tutto il Centro Nord (Liguria a parte, dove governa comunque con la coalizione di centrodestra), potrà ritenersi soddisfatta. Una vera e propria sindrome da accerchiamento per il Pd locale che si appresta ad ospitare uno dei candidati alla leadership nazionale del partito, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Una candidatura che ha ottenuto già il sostegno del sindaco di Bologna Virginio Merola, un forte interessamento del primo cittadino di Modena Giancarlo Muzzarelli, e un’adesione convinta dell’assessore bolognese alla Cultura Matteo Lepore. Tra tutti è proprio Lepore, indicato come il possibile successore di Merola alle Amministrative del 2021, a sentire il peso politico di questa imminente sfida con la Lega. «Abbiamo la responsabilità di non rimanere uguali a noi stessi. Se pensiamo che il nostro modello possa risolvere i problemi solo perché una volta i cittadini ci hanno votato, allora siamo i primi a scrivere la parola fine», ha detto l’assessore ieri presentando l’incontro di Zingaretti sotto le Torri di domani. «Dobbiamo spingere per il cambiamento e anche aprire a soggetti nuovi. Anche a Bologna e in Emilia-Romagna abbiamo bisogno di produrre cambiamento e svolte radicali, in particolare su ambiente, lavoro e partecipazione dei cittadini, anche cambiando il nostro modo di governare la città». Per tutte queste ragioni l’assessore sta «cercando di costruire un percorso indipendente in città, che non significa uscire dal centrosinistra». Un cambiamento necessario, perché a fare «sempre quello che dice Roma si finisce per rimanere col cerino in mano».
Mentre nel Pd bolognese c’è molta prudenza a schierarsi in vista del congresso nazionale, Lepore ha da tempo scelto Zingaretti. Il governatore arriverà a Bologna per una visita alle case popolari di via Gandusio, un incontro con le organizzatrici della manifestazione dei centri anti-violenze e infine il dibattito pubblico (18,30) nella sala Falcone-Borsellino del quartiere Reno-Borgo Panigale che segnerà di fatto l’inaugurazione del comitato bolognese a sostegno della sua candidatura. A sostenerlo c’è anche la deputata dem Paola De Micheli, che vede in Zingaretti la vera alternativa a Renzi che «prova a rimanere in campo per interposta persona», dice riferendosi alle ipotesi di una candidatura d’area che può essere rappresentata o dall’ex ministro dell’Interno Marco Minniti o dalla senatrice Teresa Bellanova. «Minniti è stato un buon ministro, ma Zingaretti è la figura giusta per far fare un salto di qualità — sostiene —. È difficile che ci sia qualche candidato con un tasso di innovazione e discontinuità più alto del suo».
” Lepore Anche a Bologna e in regione abbiamo bisogno di produrre cambiamen to e svolte radicali su alcuni temi