I Cinque Stelle alla prova del dissenso
Sfogo di Bugani: «Sto ridendo». Ma il fronte del No: «Preoccupati, vogliamo che ci ascoltino»
«Non c’è nessuna crepa tra i comitati anti Passante e il M5S», assicura il capogruppo M5S Massimo Bugani dopo l’offensiva contro il ministero a guida pentastellata dei cittadini che si oppongono a qualsiasi mediazione sul progetto. «Ambiente e salute sono le nostre stelle, il ministero ne tenga conto», avverte il deputato Matteo Dall’Osso.
Nervi tesi, silenzi e telefoni che squillano a vuoto. All’indomani dello strappo dei comitati anti Passante, delusi dal dialogo tra il ministero delle Infrastrutture a guida M5S e la Regione per una modifica al Passante di mezzo, i pentastellati fanno i conti con il malessere di chi ha puntato su di loro per trovare un’alternativa lontana dalla città. E se il capogruppo Massimo Bugani esclude a priori l’esistenza di una crepa tra comitati e M5S, tra gli eletti c’è invece chi chiede di ascoltare di più le voci critiche che arrivano dai cittadini. «Tra le nostre stelle ci sono ambiente e salute — dice il deputato Matteo Dall’Osso — spero che il ministero ne tenga conto».
Che la questione per il M5S sia spinosa non è un mistero. I comitati che hanno accolto «con delusione e sconcerto» la ricerca di una soluzione condivisa sul Passante, a partire dall’odiata Valutazione di impatto ambientale contro cui erano ricorsi al Tar, sono gli stessi che avevano scommesso sul governo giallo-verde e l’allontanamento della prospettiva di un allargamento in sede del sistema tangenziale-autostrada. Adesso che il ministero guidato dal pentastellato Danilo Toninelli lavora per modificare (anche radicalmente, si vedrà) il Passante di mezzo, i comitati del No sono andati per la prima volta all’attacco del governo del cambiamento. Mettendo in imbarazzo chi, sul territorio, li aveva rassicurati.
In pochi vogliono parlare del rischio di uno strappo che, fatte salve le rispettive proporzioni, potrebbe riproporre quanto successo in Puglia tra No Tap e M5S. «Devo ancora leggere i giornali, sentiamoci più avanti», dice la consigliera regionale Giulia Gibertoni che siede in commissione Territorio, ambiente e mobilità. Più tardi diventerà irreperibile, come la deputata bolognese Alessandra Carbonaro: «Ora siamo in aula e devo votare, proviamo tra qualche ora». La capogruppo regionale Silvia Piccinini mette le mani avanti ancora prima che si pronunci la parola Passante: «È Bugani che si sta occupando della questione e comunque non mi risultano tensioni con i comitati», sostiene Piccinini, che va invece all’attacco della Regione per i ritardo sull’Sfm: «C’è un rimpallo di responsabilità indecente, ma il ministero non c’entra». Una tesi ribadita dal Mit che ha sottolineato di attendere
Il deputato Dall’Osso Spero che il ministero a 5 stelle tenga conto di una stella, l’ambiente; e di un’altra, la salute
gli atti da Tper.
Tra i pentastellati, però, c’è chi sente l’esistenza di un problema. «Se i cittadini ne fanno una questione di salute — dice il deputato bolognese Matteo Dall’Osso — io non posso che essere d’accordo. Il mio auspicio è che il ministero delle nostre cinque stelle tenga conto di una stella, che è l’ambiente e di un’altra, che è la salute. Per noi sono irrinunciabili». Bugani prova a smorzare le polemiche ed esclude l’esistenza di una crepa tra M5S e comitato. «Ho sentito Giovanni Nespoli del comitato e ci siamo fatti due grasse risate». Il portavoce del comitato No al Passante, però, non sembra tanto allegro. «Bugani ha confermato che vuole incontrarci, ma noi restiamo preoccupati. Non accetteremo un progetto in sede o qualsiasi ipotesi di variante», dice Nespoli, che aspetta anche di incontrare il ministero: «Ma se ci devono chiamare solo per dirci quello che hanno deciso non ci interessa più».
Nespoli del comitato Non accetteremo un progetto in sede o qualsiasi ipotesi di variante