E il sindaco diserta l’assemblea dem «Ho altro da fare»
Un anno dopo, il Pd bolognese è ancora alla ricerca di una leadership e spera di trovarla sabato all’Arci Benassi, luogo scelto dopo l’addio alla sede di via Rivani. Lì si terrà l’assemblea provinciale che dovrà eleggere il nuovo segretario tra l’attuale vice Luigi Tosiani e il responsabile Enti locali Sergio Maccagnani (nonché sindaco di Pieve di Cento). Il Pd è quindi a un passo dal chiudere una vicenda iniziata a fine settembre con la raccolta firme contro il doppio incarico del deputato Francesco Critelli, che ha poi rimesso il mandato da segretario. Si tratterà ora di capire se questo voto riconcilierà le varie anime dem o ne aumenterà la litigiosità.
Di sicuro non sarà facile fare il pieno delle presenze dopodomani, un sabato che cade nel bel mezzo del ponte ma pure il primo libero dopo le convention di ottobre di Nicola Zingaretti e della sua Piazza Grande a Roma, della Leopolda di Matteo Renzi a Firenze e del forum di Maurizio Martina a Milano. E infatti c’è già chi ha fatto sapere che all’Arci Benassi non ci sarà. Si tratta del sindaco Virginio Merola, assente per via di «un impegno che non posso rinviare con mia moglie», ha spiegato ieri senza mostrarsi troppo preoccupato per le turbolenze interne al suo partito: «Non penso che uno faccia la differenza...». Il sindaco non è un delegato dell’assemblea provinciale e quindi non può votare, ma si tratta di un’assise aperta a tutti e la sua presenza (o anche un breve saluto) era data per scontata. E invece Merola ci ha tenuto a rimarcare le distanze da questo appuntamento, mandando così un preciso messaggio politico al Pd bolognese sempre più nel caos.
Il suo sostegno già annunciato settimane fa a Tosiani non pare essere in discussione, ma è chiaro che il primo cittadino vuole avere poco a che fare con un’assemblea che si preannuncia incandescente e con una conta che potrebbe forse risolversi all’ultimo voto. Giusto l’anno scorso, proprio di questi tempi, si era concluso un congresso difficilissimo per il partito bolognese con l’elezione a segretario provinciale di Critelli. Poi la tregua con lo sfidante Luca Rizzo Nervo, siglata dalla composizione delle liste elettorali che ha portato entrambi alla Camera dei deputati. Ma il doppio incarico di Critelli non è stato digerito da molti dirigenti, oltre alla sua gestione del partito ritenuta poco attenta
” Il primo cittadino Il sindaco che non elegge il nuovo segretario? Eh, ma io ho un impegno, non posso rinviarlo
alla vita dei circoli, fino al flop della Festa dell’Unità che per la prima volta si è svolta in fiera.
Si è arrivati così al ribaltone di fine settembre e a un nuovo asse per portare Tosiani alla guida del Pd che va dai parlamentari Andrea De Maria e Gianluca Benamati (principali sponsor dell’elezione di Critelli al precedente congresso), agli assessori comunali al Lavoro Marco Lombardo e alla Cultura Matteo Lepore, fino allo stesso Rizzo Nervo e al consigliere regionale Antonio Mumolo. Dall’altra parte, a sostenere la corsa di Maccagnani, c’è in prima fila Critelli, poi il capogruppo regionale Stefano Caliandro, l’assessore comunale alla Sicurezza Alberto Aitini e l’area renziana di Per Davvero guidata dal consigliere regionale Giuseppe Paruolo.