Maccagnani batte la ritirata Tosiani nuovo segretario Pd
Maccagnani si ritira. Il leader in pectore: «Ora unità». Vice Furlani, Mazzoni andrà al Welfare
Sarà Luigi Tosiani, ex vice del segretario dimissionario Francesco Critelli, il segretario che verrà indicato domani dall’assemblea del Pd di Bologna. Dopo una lunga trattativa, ieri Tosiani ha stretto un accordo politico con lo sfidante Sergio Maccagnani, sostenuto proprio dall’area vicina a Critelli, che si è ritirato dalla corsa.
Le prime nomine in segreteria, quattro, sono divise tra i due fronti che si erano confrontati finora. Il vicesegretario sarà Francesco Furlani, consigliere comunale di San Giovanni in Persiceto. Maccagnani sarà fuori dalla segreteria del Pd: «Ma resto a disposizione per le sfide del 2019».
Si chiude con 48 ore di anticipo il congresso del Pd di Bologna: l’assemblea di domani indicherà come segretaro Luigi Tosiani, l’unico candidato rimasto in campo dopo l’intesa raggiunta ieri con Sergio Maccagnani, sostenuto dall’area vicina all’ex segretario dimissionario Francesco Critelli. «Abbiamo condiviso alcuni temi fondamentali per le sfide dei prossimi mesi», dice il segretario in pectore Tosiani, al termine di un lungo faccia a faccia che ha ricondotto il partito all’unità. Forse un po’ di facciata, se si considera il muro contro muto delle ultime settimane e la difficile fase attraversata con le polemiche sul doppio incarico di Critelli e sulla gestione dei circoli. Ma comunque unità, necessaria per il Pd soprattutto ora che «è impegnato con determinazione nell’opposizione al governo Lega-5 stelle», sottolinea Tosiani.
Il nuovo patto tra l’area trasversale che ha spinto Tosiani e quella che aveva indicato Maccagnani inizia dalla segreteria. Tosiani si è impegnato per l’assoluta parità di genere, ma in attesa di conoscere il numero esatto dei componenti ha già scelto i primi quattro nomi con parità politica. Due vengono dall’area che lo ha sostenuto: il segretario del Pd di Casalecchio Matteo Ruggeri sarà il nuovo responsabile dell’Organizzazione, mentre la consigliera Federica Mazzoni si occuperà di Welfare e sanità. Gl altri due, invece, si erano schierati con Maccagnani: Francesco Furlani, consigliere comunale di San Giovanni in Persiceto, sarà il nuovo vicesegretario, mentre Carmine Casella sarà il responsabile del Partito. Non entrerà nella squadra, invece, Maccagnani. «Ho chiesto a Luigi che non mi vengano attribuiti incarichi di vertice nel Pd di Bologna», dice l’ormai ex sfidante di Tosiani, che si dice invece «a disposizione per le sfide del 2019», quando si tornerà a votare anche a Pieve di Cento. Ma l’anno prossimo si voterà anche alle Regionali e in molti ritengono che dietro il patto tra i due, oltre alla condivisione di priorità politiche e impegni comuni, ci sia già la bozza di un accordo per le candidature in Viale Aldo Moro. Anche
” Tosiani Il partito è impegnato con determinazione nell’opposizione al governo Lega-5 stelle
se al summit di ieri, assicurano i bene informati, il tema sarebbe rimasto sullo sfondo.
Di certo è rimasto fuori dal tavolo il nodo del prossimo candidato sindaco di Bologna. «Se qualcuno fa il successore prima del tempo esce dalla mia giunta», ha detto martedì sera il sindaco Virginio Merola nel salotto della scrittrice Patrizia Finucci Gallo. Un messaggio inviato anche al tavolo delle trattative tra Tosiani e Maccagnani, ma rivolto soprattutto ai tre nomi forti della sua giunta: Matteo Lepore, Irene Priolo e Alberto Aitini. L’assessore alla Mobilità non ha difficoltà a parlare della questione. «Non sono un’aspirante successore, non si riferiva a me», assicura Priolo, per cui l’approdo futuro potrebbe essere piuttosto la Regione. Aitini e Lepore hanno preferito non commentare la lavata di capo del primo cittadino. Certo, la «vittoria» di Tosiani è un mattoncino per Lepore, che come Merola si era schierato con quello che sarà il nuovo segretario (al contrario di Aitini). Ma la strada verso il 2021 è ancora lunga e i mattoncini potrebbero non bastare.