«Bologna, cresci senza arroccarti Inzaghi maniacale. E ci sa fare»
Donati: «L’Atalanta è pericolosa ma con il Sassuolo si è visto un miglioramento»
Massimo Donati, ha commentato per Dazn SassuoloBologna. Che impressione ha avuto sui rossoblù?
«Positiva. Per lunghi tratti della partita il Bologna ha fatto qualcosa di diverso dalle sue abitudini: è una squadra pratica, che non bada molto al gioco, ma contro il Sassuolo andava spesso a operare un pressing alto per recuperare palla, anziché chiudersi».
Un effetto del cambio di modulo?
«Sicuramente il 4-3-3 è andato bene: contro il Sassuolo non è facile trovare le distanze giuste. Il Bologna è stato positivo e propositivo ma nel finale ha commesso un errore».
Quale?
«A troppi minuti dal termine ha inserito giocatori difensivi, dando la sensazione di aver paura. Si è messo dietro, coprendosi, e alla fine ha subito il pari rischiando anche di perderla: arroccarsi a 4-5 minuti dalla fine ci sta, a 20 minuti dalla fine è lunga. Però non toglie nulla alla buona prestazione di Inzaghi e del Bologna: prima del Milan il Sassuolo in casa le aveva vinte tutte».
C’è qualche rossoblù che l’ha colpita?
«Dico un nome banale: Palacio. Ha saltato sei gare e a Reggio Emilia si è vista la sua importanza: tecnicamente e tatticamente è superiore ma si sacrifica anche tanto, al fianco di un altro attaccante che si sbatte come Santander. Il Bologna non è male: nelle prime giornate ha subito tanto e forse sta mancando quella scintilla per svoltare che poteva arrivare contro il Sassuolo: fino al rigore stava chiudendo bene gli spazi».
Nel 2001/02 al Milan ha giocato con Inzaghi. Se lo aspettava allenatore?
«Arrivammo insieme, eravamo giovanissimi quindi era difficile avere sensazioni di quel tipo. Di certo apprezzo tantissimo la sua cura della fase difensiva, il lavoro che ha fatto a Venezia parla per lui: è curioso che un bomber come lui ora sia così attento a non prenderle, ma dal campo alla panchina cambia tutto».
Già in quella stagione andava avanti a bresaola?
«Sì, ha sempre basato tanto sull’alimentazione e ha fatto bene: è fondamentale nel corso di una carriera. In fondo è il primo testimonial per i suoi giocatori: la dieta e la cura del fisico nel suo caso hanno portato risultati straordinari».
Domenica ci sarà Bologna-Atalanta. I nerazzurri sono in ripresa?
«Già a inizio stagione l’Atalanta aveva fatto buonissime partite, ma gli è girata male. Mancavano i gol, rispetto a quanto creato, e i risultati: ora sono arrivati entrambi e il Bologna dovrà stare attento, l’Atalanta è pericolosa».
Lei è cresciuto nell’Atalanta, ma è stato mai vicino al Bologna?
«Vicino no, ma se n’era parlato in due occasioni. Magari verrò a Bologna in futuro come allenatore».
Studia da tecnico?
«Vivo in Scozia e vorrei iniziare qui la mia esperienza da allenatore. Ho il patentino Uefa A, poi farò il Master. Intanto sto vedendo molte partite e mi diverto come commentatore».