Corriere di Bologna

Venezia, campo stregato per la Virtus

- Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Prolungand­o la coda di Halloween fino al weekend, la Virtus proverà lo scherzetto anche ai danni della Reyer Venezia dopo esserci riuscita ad Avellino. Con il viaggio in Laguna si esaurirà il primo terzo del girone di andata, un ciclo di ferro per i bianconeri che ne usciranno avendo già affrontato le tre migliori squadre del campionato (Scandone e Reyer in trasferta, Milano in casa). La partita del Taliercio, qualunque sia il risultato, non emetterà sentenze definitive su quella che sarà la stagione della Segafredo. Va sicurament­e affrontata con lo stesso atteggiame­nto mostrato contro Milano e Avellino, ma più in generale visto in tutte le

La svolta alla stagione La vittoria più recente delle V nere è datata 1993 È l’ultimo impegno duro, poi il calendario concede alla Segafredo uno sprint

gare fin qui disputate tranne quella con Cremona, ma al 40’ non ci saranno punti di non ritorno o champagne da stappare. Il vero campionato della Virtus di oggi comincerà dopo Venezia, un campo sul quale i bianconeri non hanno mai vinto dal ritorno in A della Reyer nel 2011 (6 sconfitte consecutiv­e, compresa quello dell’anno scorso con l’incredibil­e tripla fuori equilibrio di Daye da 9 metri a fil di sirena) e sul quale l’ultimo successo è datato 12 dicembre 1993. Le ultime 10 partite del girone di andata proporrann­o un calendario più accessibil­e ed è su queste che si dovranno porre le basi per centrare il primo traguardo stagionale, la Final Eight di Coppa Italia. Fin qui la Segafredo è stata una squadra che ha mostrato una grande applicazio­ne, oggi è decisament­e un collettivo migliore di quello che si è presentato a Trieste per la prima di campionato, ha migliorato partita dopo partita. Dal primo impegno ufficiale sono passati solo 26 giorni, ma le otto gare disputate fra campionato e coppa li hanno fatti sembrare molti di più. E sul campo, gli uomini di Sacripanti si sono meritati di affrontare domenica una corazzata come Venezia guardandol­a negli occhi senza timore. Un mese fa, nessuno l’avrebbe detto.

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