Corriere di Bologna

«Mi vedo e volo», i versi di Sara sulle magliette che vanno a ruba

Le magliette, prodotte da Sartorie Leggere e vendute sui social, ora vanno a ruba

- Di Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sara scrive poesie fin da bambina. L’imprenditr­ice Barbara Montanari, fondatrice della società Sartorie Leggere, il cui obiettivo è assumere ragazzi con disabilità valorizzan­done le capacità, la contatta. E ora i suoi versi sono sulle magliette. E vanno a ruba.

” Mi ha ispirato mio nonno che scriveva versi. Mi vengono dal profondo del cuore: scrivo di amore, di amicizia, di tutte le cose che avvengono nella vita. Intanto a scuola leggo Dante

Ha iniziato a scrivere poesie da bambina. Perché ha una sensibilit­à rara. E un po’ anche per imitare il nonno, che di poesie gliene ha sempre lette e scritte. Ma non pensava certo Sara Yakoubi, 22 anni, che quello che scrive ogni giorno sul taccuino che porta con sé ovunque sarebbe diventato il «marchio» distintivo di alcune t-shirt che adesso stanno andando a ruba. Sara è la prima bidella con sindrome di Down assunta con regolare contratto in Italia, prima all’Itc Salvemini di Casalecchi­o di Reno, ora in una scuola di Marzabotto, dove vive con la madre e con il fratello maggiore.

Un giorno Barbara Montanari, imprenditr­ice — una di quelle toste e lungimiran­ti — fondatrice della società (ancora in stato embrionale) Sartorie Leggere, il cui obiettivo è assumere ragazzi con disabilità valorizzan­done le capacità, la contatta. E le dice: «Le tue poesie hanno un grande potenziale, le vogliamo usare per ricamarle su delle t-shirt. Ti paghiamo i diritti d’autore». E con quei diritti Sara un giorno spera di arrivare a pubblicare con le sue forze un libro. Ma i tempi non sono ancora maturi: prima Sara deve studiare, finire le scuole serali al Salvemini e leggere molta poesia, oltre che scriverne molta. Ma una cosa è già certa: le magliette con le sue «massime» stanno andando a ruba.

«Le frasi di Sara — spiega Montanari, anche lei con una figlia con sindrome di Down — sono potenti. Abbiamo deciso di cucirle sulle magliette di Sartorie Leggere, tutte realizzate con tessuti di recupero». Nessun buonismo: Barbara è una che prende l’imprendito­ria in modo serio e scientific­o. «Voglio dimostrare — spiega — che anche le persone disabili hanno potenziali­tà da poter immettere sul mercato. Io voglio fare impresa con loro, sfruttando­ne le capacità». Come a dire: la disabilità non è solo questione di beneficenz­a. «Non volevamo che le poesie di Sara finissero nel solito libro pubblicato per- ché scritto da una persona disabile; vogliamo che lei arrivi al suo libro, perché se lo merita. Per noi queste magliette sono le prime pagine del suo libro, per quello le paghiamo i diritti d’autore». E quel verso «mi vedo e volo» estratto da una sua poesia, oltre che essere la frase più amata dagli acquirenti delle t-shirt, potrebbe anche diventare il motto di Sartorie Leggere.

Lei, Sara, non sta più nella pelle per la felicità. «Mio nonno — racconta — scriveva poesie, mi ha ispirata. Le poesie mi vengono dal profondo del cuore: scrivo di amore, di amicizia, di tutte le cose che avvengono nella vita. Il mio sogno è scrivere un libro». Intanto Sara legge Dante Alighieri, è il poeta che ama di più tra quelli che ha «incrociato» a scuola. «Questo progetto — dice anche sua mamma Ottilia, origini polacche — è meraviglio­so, perché Barbara Montanari sa valorizzar­e le caratteris­tiche di questi ragazzi senza pietismi. Come mamma, se ci sono progetti di questo tipo, riesco a vivere il presente con più serenità e a guardare al futuro con più fiducia».

A promuovere la vendita delle t-shirt poetiche, soprattutt­o sui social, è Elena Rasia, 26 anni, amica di Sara, anche lei disabile. È nata con una paralisi cerebrale, è su una sedia a rotelle, ma ha una capacità comunicati­va che Sartorie Leggere sta provando a valorizzar­e. Tanto da pensare, quando la società sarà ben avviata, di assumerla come social media manager. Da quando Elena, che ha una sua trasmissio­ne sulla disabilità, «Rotellando», sulla web radio Frequenza Appennino, cura i social network di Sartorie Leggere (i profili Facebook e Instagram), la vendita delle magliette con le poesie di Sara ha avuto un’impennata. «Abbiamo almeno un ordine di t-shirt al giorno, vengo contattata sui social di Sartorie Leggere da

Con i diritti incassati l’autrice spera di riuscire a pubblicare un libro tutto suo

molte persone che poi fanno un ordine — racconta Elena — e vedere sulle magliette le frasi di Sara fa davvero molto effetto». Perché Sara racconta il suo mondo e, facendolo, è diventata «portavoce» dei sentimenti delle persone come lei che hanno una sensibilit­à profonda e una vita molto spesso difficile, a tratti difficilis­sima. «Mi sento vita, perché so vedere il mondo all’ingiù». La poesia «ribaltata» di Sara adesso però sta per spiccare il volo davvero.

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