«Mi vedo e volo», i versi di Sara sulle magliette che vanno a ruba
Le magliette, prodotte da Sartorie Leggere e vendute sui social, ora vanno a ruba
Sara scrive poesie fin da bambina. L’imprenditrice Barbara Montanari, fondatrice della società Sartorie Leggere, il cui obiettivo è assumere ragazzi con disabilità valorizzandone le capacità, la contatta. E ora i suoi versi sono sulle magliette. E vanno a ruba.
” Mi ha ispirato mio nonno che scriveva versi. Mi vengono dal profondo del cuore: scrivo di amore, di amicizia, di tutte le cose che avvengono nella vita. Intanto a scuola leggo Dante
Ha iniziato a scrivere poesie da bambina. Perché ha una sensibilità rara. E un po’ anche per imitare il nonno, che di poesie gliene ha sempre lette e scritte. Ma non pensava certo Sara Yakoubi, 22 anni, che quello che scrive ogni giorno sul taccuino che porta con sé ovunque sarebbe diventato il «marchio» distintivo di alcune t-shirt che adesso stanno andando a ruba. Sara è la prima bidella con sindrome di Down assunta con regolare contratto in Italia, prima all’Itc Salvemini di Casalecchio di Reno, ora in una scuola di Marzabotto, dove vive con la madre e con il fratello maggiore.
Un giorno Barbara Montanari, imprenditrice — una di quelle toste e lungimiranti — fondatrice della società (ancora in stato embrionale) Sartorie Leggere, il cui obiettivo è assumere ragazzi con disabilità valorizzandone le capacità, la contatta. E le dice: «Le tue poesie hanno un grande potenziale, le vogliamo usare per ricamarle su delle t-shirt. Ti paghiamo i diritti d’autore». E con quei diritti Sara un giorno spera di arrivare a pubblicare con le sue forze un libro. Ma i tempi non sono ancora maturi: prima Sara deve studiare, finire le scuole serali al Salvemini e leggere molta poesia, oltre che scriverne molta. Ma una cosa è già certa: le magliette con le sue «massime» stanno andando a ruba.
«Le frasi di Sara — spiega Montanari, anche lei con una figlia con sindrome di Down — sono potenti. Abbiamo deciso di cucirle sulle magliette di Sartorie Leggere, tutte realizzate con tessuti di recupero». Nessun buonismo: Barbara è una che prende l’imprenditoria in modo serio e scientifico. «Voglio dimostrare — spiega — che anche le persone disabili hanno potenzialità da poter immettere sul mercato. Io voglio fare impresa con loro, sfruttandone le capacità». Come a dire: la disabilità non è solo questione di beneficenza. «Non volevamo che le poesie di Sara finissero nel solito libro pubblicato per- ché scritto da una persona disabile; vogliamo che lei arrivi al suo libro, perché se lo merita. Per noi queste magliette sono le prime pagine del suo libro, per quello le paghiamo i diritti d’autore». E quel verso «mi vedo e volo» estratto da una sua poesia, oltre che essere la frase più amata dagli acquirenti delle t-shirt, potrebbe anche diventare il motto di Sartorie Leggere.
Lei, Sara, non sta più nella pelle per la felicità. «Mio nonno — racconta — scriveva poesie, mi ha ispirata. Le poesie mi vengono dal profondo del cuore: scrivo di amore, di amicizia, di tutte le cose che avvengono nella vita. Il mio sogno è scrivere un libro». Intanto Sara legge Dante Alighieri, è il poeta che ama di più tra quelli che ha «incrociato» a scuola. «Questo progetto — dice anche sua mamma Ottilia, origini polacche — è meraviglioso, perché Barbara Montanari sa valorizzare le caratteristiche di questi ragazzi senza pietismi. Come mamma, se ci sono progetti di questo tipo, riesco a vivere il presente con più serenità e a guardare al futuro con più fiducia».
A promuovere la vendita delle t-shirt poetiche, soprattutto sui social, è Elena Rasia, 26 anni, amica di Sara, anche lei disabile. È nata con una paralisi cerebrale, è su una sedia a rotelle, ma ha una capacità comunicativa che Sartorie Leggere sta provando a valorizzare. Tanto da pensare, quando la società sarà ben avviata, di assumerla come social media manager. Da quando Elena, che ha una sua trasmissione sulla disabilità, «Rotellando», sulla web radio Frequenza Appennino, cura i social network di Sartorie Leggere (i profili Facebook e Instagram), la vendita delle magliette con le poesie di Sara ha avuto un’impennata. «Abbiamo almeno un ordine di t-shirt al giorno, vengo contattata sui social di Sartorie Leggere da
Con i diritti incassati l’autrice spera di riuscire a pubblicare un libro tutto suo
molte persone che poi fanno un ordine — racconta Elena — e vedere sulle magliette le frasi di Sara fa davvero molto effetto». Perché Sara racconta il suo mondo e, facendolo, è diventata «portavoce» dei sentimenti delle persone come lei che hanno una sensibilità profonda e una vita molto spesso difficile, a tratti difficilissima. «Mi sento vita, perché so vedere il mondo all’ingiù». La poesia «ribaltata» di Sara adesso però sta per spiccare il volo davvero.