White fa volare Cento «E posso fare meglio»
«Flight» James incanta Cento: «Sorpresi? Io no, in A2 posso giocare a questo livello Non sono egoista, so passare la palla. Ma non sono ancora al top, posso fare di meglio»
Che un giocatore del livello di James White potesse essere un’arma illegale per l’A2 lo si poteva immaginare, che fosse in grado di portare Cento subito così in alto, no. Trascinata dal vecchio «Flight» invece la neopromossa è terza in classifica, 4 vittorie su 6, felicissima di aver puntato tutto (due anni di contratto, a cifre molto impegnative) su di lui. La risposta a chi temeva fosse troppo stagionato, o poco motivato, è che se finisse oggi la stagione, White sarebbe senza dubbio l’Mvp del campionato. «Sinceramente, io me l’aspettavo: sono venuto a Cento proprio per questo, fare una stagione di alto livello, in A2 è nelle mie possibilità» dice lui, imperturbabile. Il suo personaggio, la fama di terrificante schiacciatore («Ehi, salto ancora, ma adesso uso molto di più la testa») fine a se stesso, ha sempre preceduto quella del giocatore, raramente all’altezza del suo prodigioso talento atletico, nel corso di una carriera prestigiosa ma ondivaga che ha spaziato dal titolo Nba del 2007 con San Antonio ai circuiti europei minori, con in mezzo tanta Italia ma sempre di A1.
A Cento sta invece emergendo un giocatore di grandissima sostanza, tutto il contrario del fenomeno da gara delle schiacciate (anche quella Nba, nel 2013) che è stato spesso descritto: 24,7 punti di media, tirando bene anche da tre (41%) che non è mai stata una sua arma, 7,6 rimbalzi, pure 2,5 assist. «Perché non sono un egoista e so passare la palla, ed è facile trovare compagni liberi quando gli altri ti raddoppiano. Ma non sono ancora al top della forma, posso fare meglio, non mi ritengo ancora soddisfatto, sento che arriveranno altre partite di livello superiore».
Capocannoniere del girone, dell’eventuale corona dei marcatori di A2, da affiancare a quella di A1 già vinta con Sassari nel 2011, dice di non interessarsi. «Perché uno può vincerla e non essere considerato il miglior giocatore di quella stagione, l’uomo veramente più importante. Io invece voglio essere il giocatore che più spaventa i coach avversari, quello che se devi marcarlo il giorno dopo vai a letto presto, perché sai che sarà durissima e ti serviranno tutte le tue forze». Una volta era un’ala piccola che volava in cielo, ma già da qualche anno gioca stabilmente da numero 4 «che è la naturale trasformazione di chi ha la mia struttura fisica e la mia età». Ha compiuto 36 anni il 21 ottobre scorso, festeggiati con 25 punti nella vittoria su Roseto, ma domenica scorsa a Cagliari ne ha fatti 26 con 10 rimbalzi e 5 assist, ed a Piacenza ha scritto 23+16. Fin qui la perla della stagione è però la vittoria su Treviso, 24+9, distruggendo tutti i lunghi della De’ Longhi. Il tutto senza un campo di casa, visto che i lavori al palasport di Cento costringono la Baltur all’esilio per tutta la stagione. «Giocare a San Lazzaro non è un problema, ma certo avremmo un vantaggio maggiore se potessimo giocare sul nostro campo, a Cento. Fin qui è andata bene ma quanto siamo forti non lo sappiamo nemmeno noi. Il potenziale è da primi 3-4 posti del girone».
Le cifre Non mi interessa vincere la classifica dei marcatori di A2 dopo aver vinto quella in A1, uno può essere il top scorer e non essere l’mvp del campionato. Io invece voglio essere quello che spaventa gli avversari
L’esodo a San Lazzaro Non è un problema ma se giocassimo a Cento avremmo più vantaggi Il potenziale di questa squadra è da prime quattro posizioni