Sicurezza, Merola chiama «Sindaci uniti contro il dl»
Virginio Merola cerca la sponda politica della società civile e degli altri sindaci come lui contrari al dl sicurezza. «Se il testo non cambia chiamerò a raccolta Comuni, associazioni e volontariato: un altro modo è già possibile», ha scritto su Twitter dopo l’approvazione ieri in Senato del decreto voluto dal ministro Salvini. Il sindaco mette in fila tutto ciò che a suo avviso non va nel dl. «Niente soldi per i Comuni per l’accoglienza diffusa di migranti (tre ogni 1.000 abitanti secondo il sistema Sprar). Ci saranno grandi centri dove concentrare le persone con meno fondi per vitto e alloggio». E i migranti «cosa faranno? Usciranno per le città — insiste — e i Comuni si arrangeranno con i servizi sociali e sanitari. E la chiamano sicurezza». Il decreto, continua Merola «non prevede il parere dei Comuni su dove insediare i centri: sappiano che il mio sarà contrario». Anche il Consiglio comunale si è espresso nei giorni chiedendo la sospensione del decreto, così Torino e Firenze.