Prati, «impensabile non fare nulla»
Al via l’istruttoria pubblica, sabato il finale. L’assessore Orioli: «Quell’area ha una vocazione metropolitana, ci sarà il parco ma anche abitazioni di cui la città ha bisogno»
«Impensabile non fare nulla in quell’area». «Non costruiamoci più niente, vogliamo solo il verde». Sono le posizioni contrapposte del Comune e del Comitato Rigenerazione No Speculazione sul futuro dei Prati di Caprara. Scacchiere delicato sul quale i cittadini vogliono dire la loro perché le previsioni urbanistiche di Palazzo d’Accursio non piacciono, prevedono troppo cemento, riducendo l’area verde (ora selvatica e inagibile, da bonificare) da 47 ettari a 20.
Di questo ieri si è parlato nella prima puntata dell’istruttoria pubblica ottenuta dal Comitato a colpi di firme e che si è svolta nel pomeriggio in consiglio comunale con un’aula piuttosto affollata. Interventi a Palazzo e presidio del comitato (con altrettanti esponenti in aula, una settantina di persone) sul Crescentone con bandiere e striscioni: «Cambiare un poc si può» e «giù le mani dal Cierrebi».
I Prati appassionano, ma non è emersa alcuna novità. Tutti sono rimasti sulle proprie posizioni. Nel susseguirsi di interventi tutto rimane come prima, ma ci saranno altre due giornate di discussione, oggi pomeriggio e domani mattina.
La prima a parlare è l’assessore all’urbanistica Orioli che ribadisce la posizione del Comune affrontando anche il delicato tema della bonifica dei terreni. «In questi mesi ho sentito dire ogni genere di cosa sul tema delle bonifiche belliche e ambientali. Mi sembra che molti pensino che il Comune, che è autorità forestale, utilizzi la “scusa” della bonifica per tagliare gli alberi e dare così corso all’intervento edilizio, mentre basterebbe non fare nulla, assolutamente nulla, e lasciare il bosco così com’è, per risolvere la situazione. Ora su questo punto voglio dire che il tema è molto serio e non si può liquidare così». L’apertura non è una novità, «magari i 20 ettari di verde previsto potranno anche aumentare, ma dobbiamo avviare un confronto con i proprietari (Invimit)», ma la questione delle case di edilizia residenziale popolare annunciati dal sindaco Merola («le faremo come dio comanda», fu la frase ad effetto) il giorno in cui bocciò la Cittadella delle Moda prevista nel settore ovest e legata al progetto di restyling del Dall’Ara, vengono confermate. «Bologna secondo una nostra stima ha bisogno di 6 mila nuove abitazioni». Stesso discorso sulla scuola che verrà realizzata nell’area sbancata e bonificata nei mesi scorsi (due ettari): «serve, è necessaria», dice la dirigente Francesca Bruni.
” Bartoletti (Comitato) Se restano integri siamo pronti a impegnarci per la loro valorizzazione e gestione futura
Il pubblico assiste in silenzio. Sa già tutto, evita qualsiasi commento, l’istruttoria sarà lunga. Anche Savoia, l’esperto di terreni e bonifiche dice quello che un po’ si sapeva: il terreno è contaminato, dove più dove meno bisognerà vederlo con delle analisi specifiche. Intanto in quel pezzo di terreno bonificato sono stati trovati metalli pesanti ricollegabili alla vita militare del terreno. «Su 37 campioni, 16 erano contaminati con cadmio, mercurio, zinco, cobalto». Nessuno fiata e anche Roberta Bartoletti, l’esponente del