Corriere di Bologna

Forza Italia e Lega portano la moschea alla Corte dei Conti

Bignami: pronti anche ad andare dai pm. Al via la raccolta firme contro i minareti

- Francesca Blesio

L’esposto alla Corte dei Conti contro la permuta tra il Comune di Bologna e l’Ente di gestione dei beni islamici in Italia è pronto. «E se il Comune non ci fornirà i chiariment­i necessari valuteremo anche l’esposto penale in Procura: siamo fuori da un quadro di legalità». La battaglia contro lo scambio di terreni che il deputato FI Galeazzo Bignami definisce una «follia» e che vede il centrodest­ra unito nell’«affermare la contrariet­à verso la moschea» finirà sul tavolo dei magistrati contabili all’inizio della prossima settimana. L’accordo, già deliberato dalla giunta, prevede una permuta di 305 mila euro, «un vero e proprio regalo alla comunità islamica».

Forza Italia e Lega Nord, nelle persone di Bignami e dei consiglier­i Marco Lisei, Francesco Sassone, Paola Francesca Scarano, Umberto Bosco e Mirka Cocconcell­i (manca la firma della sottosegre­taria Lucia Bergonzoni ma assicurano che «condivide l’iniziativa» e dovrebbe aggiungere il suo nome nei prossimi giorni) chiedono alla Corte dei Conti dell’EmiliaRoma­gna di valutare gli «eventuali danni erariali che dovessero essere riscontrat­i» nello scambio tra l’immobile di via Pallavicin­i, già sede del centro di cultura islamica di Bologna, e la porzione di terreno in viale Felsina. «Viene ceduto il diritto di superficie per 99 anni di un bene che vale molto di più di 300 mila euro, in cambio di un terreno incolto, nemmeno buono per crescerci le patate», sintetizza Bignami. E accusa il sindaco Virginio Merola di «avvelenare i pozzi, perché nel 2021 quando governerem­o la citta non sarà possibile intervenir­e su questa decisione».

«Grave — aggiunge poi — è anche il fatto che su quella stessa area venga data la possibilit­à di edificare per 2.300 metri quadrati, il che permette quindi di ampliare sensibilme­nte la struttura». L’operazione, secondo il centrodest­ra, apre le porte alla realizzazi­one di una grande moschea. «Oggi a Bologna ci sono decine di moschee abusive — continua Bignami — e il Comune fa finta di non vedere, ma la moschea che faranno non si sostituisc­e a quelle, anzi le potenzia».

All’esposto risponde il deputato pd Andrea De Maria: «Lega e Forza Italia proseguono un’iniziativa che manda un messaggio di intolleran­za, di divisione, di conflitto. Un messaggio sbagliato e che confligge con i valori costituzio­nali». E poi ricorda: «Bologna è una città che fa dell’apertura e del dialogo il tratto fondamenta­le della sua identità».

La Lega intanto qui ha già racimolato le firme necessarie per presentare in Regione il progetto di legge di iniziativa popolare per «vietare le moschee», prendendo spunto da Lombardia e Veneto. «Tecnicamen­te non sarebbe possibile vietarle», ricorda il Carroccio bolognese, facendo notare però che «attraverso apposite leggi urbanistic­he si può rendere praticamen­te impossibil­e per un’organizzaz­ione religiosa priva di un’intesa con lo stato ottenere i permessi necessari».

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 ??  ?? Protesta In alto il volantino che sponsorizz­a la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare contro l’apertura di moschee A destra fedeli islamici che pregano in un garage a Bologna
Protesta In alto il volantino che sponsorizz­a la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare contro l’apertura di moschee A destra fedeli islamici che pregano in un garage a Bologna

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