Una rete sociale poteva evitare la tragedia
Come può un rapporto madre-figlio logorarsi fino ad arrivare all’omicidio? A rispondere è Giuseppe Ferrari, psicoanalista e direttore dell’istituto Erich Fromm. «Questa storia è molto chiara: c’è un rapporto di base sadomasochista, la madre ricopriva il ruolo della «sadica» nella quotidianità, il figlio il succube. Sono equilibri patologici che si autoalimentano per volere di entrambi, per questo sono legami fortemente patologici e spesso si arriva ad ammazzare, agli occhi di chi è dentro la relazione diventa l’unico modo possibile per interromperla».
Quanto possono aver pesato la solitudine e la perdita del lavoro?
«Le relazioni patologiche si manifestano in qualunque classe sociale, le condizioni economiche c’entrano poco. È chiaro che ci sono elementi sollecitanti, ma sono molteplici. In questo caso l’assenza di una rete sociale ha acuito l’impossibilità di slegarsi, ma nella criminologia ci sono tante situazioni di questo tipo che non c’entrano con la povertà. È facile pensare che sia colpa del disagio economico, ma non è così: può accentuare ma non è un fattore determinante».
Quali sono allora i fattori scatenanti e come interrompere una relazione patologica?
«Quelle maggiormente patologiche sono intrafamiliari, possono crearsi dinamiche terribili che alimentano rancore e aggressività sottotraccia che diventano distruttivi. Sono sicuro che se si chiede a questo figlio se voleva bene alla madre lui risponde di sì perché confonde il legame con l’affettività. Ci si può salvare solo chiedendo aiuto, ma il primo passo è la consapevolezza»