Corriere di Bologna

Unipol torna a vedere l’utile e la banca si avvicina a Bper

Si va verso le nozze tra i due istituti. Oltre le attese anche i bilanci trimestral­i di Credem

- Degli Esposti

Malgrado le turbolenze sui mercati, restano saldi i conti delle maggiori banche emiliano romagnole. Torna all’utile il gruppo Unipol e ci sono buoni risultati anche per Unipol Banca che nei primi nove mesi dell’anno chiude con un utile di 27 milioni. Intanto è sempre più vicina l’ipotesi delle nozze con Bper.

La trattativa pare essere avviata. Arriverà alla stretta finale solo una volta concluso il piano di «derisking».

Turbolenze sui mercati e crisi dello spread non hanno rovinato i conti delle maggiori banche emiliano-romagnole e nemmeno quelli del gruppo Unipol, principale polo finanziari­o della regione.

Gli effetti negativi dell’aumento dei tassi e la conseguent­e svalutazio­ne dei titoli di Stato detenuti nei rispettivi portafogli, sono stati infatti più che compensati dal netto migliorame­nto della qualità del credito.

Lo confermano i bilanci trimestral­i arrivati ieri e l’altro ieri, tutti ampiamente migliori delle attese, sia per il risultato netto sia per i principali indicatori di solidità patrimonia­le; un’altra soddisfazi­one per Credem e Bper banca, dopo la promozione agli stress test Eba-Bce della scorsa settimana. Entrambe sono state premiate ieri anche da piazza Affari che, in una giornata globalment­e negativa per tutto il listino e per il comparto bancario, ha decretato un rialzo dell’1,73% al Credem e dello 0,2% a Bper (dopo un avvio in rialzo del 2%).

È tornata all’utile perfino Unipol Banca (27 milioni nei primi nove mesi, contro una perdita di 941 milioni nei primi nove mesi del 2017), ripulita dai crediti deteriorat­i dalla controllan­te Unipol con un onere a bilancio di 780 milioni. Risolto il problema, lo stesso gruppo Unipol è tornato su ottimi livelli di redditivir­ence tà. Nei primi nove mesi ha riportato un utile netto di 843 milioni, a fronte del passivo di 229 milioni dello stesso periodo 2017. Il risultato include la plusvalenz­a da cessione di Popolare Vita, pari a 309 milioni. I premi totali si sono saliti a 8,6 miliardi (+5,1%). La crisi dello spread ha inciso per circa 4-5 punti base sulla solidità patrimonia­le, facendo scendere il «solvency ratio» consolidat­o al 161% (166% a fine 2017). Ma l’ad Carlo Cimbri ha assicurato che ulteriori oscillazio­ni di 100 punti base dello spread non avrebbero ripercussi­oni sull’indicatore.

Tornando alle banche, disinnesca­ta la mina sofferenze si riparla così di aggregazio­ni. Anzi, ne parlano esplicitam­ente i vertici di Bper e Unipol in un duetto andato in onda durante le rispettive confe-

” Cimbri stiamo lavorando su Unipol Banca cercando di ottenere i migliori risultati di gestione Il sistema bancario deve affrontare un’ulteriore fase di consolidam­ento e Bper è un’opzione

call post trimestral­e. «Coglieremo tutte le opportunit­à di crescita anche per vie esterne» ha risposto l’ad della banca modenese Alessandro Vandelli a chi gli chiedeva se sia alle viste l’acquisizio­ne di Unipol Banca dal gruppo Unipol.

«Bper è un’opzione» replica alla stessa domanda Cimbri, principale azionista di Bper con un 15% (destinato a salire fino al 19,9%). «Noi stiamo lavorando su Unipol Banca — precisa Cimbri — cercando di ottenere i migliori risultati di gestione. Se strategica­mente pensiamo, e lo pensiamo, che il sistema bancario debba affrontare un’ulteriore fase di consolidam­ento, e il futuro della banca è di farla confluire dentro altri soggetti, allora Bper è un’opzione». Quanto concreta? «Guardiamo a tutte le opportunit­à di crescita» risponde Vandelli «ma coglieremo solo quelle che sapranno remunerare adeguatame­nte gli azionisti».

La trattativa, insomma, pare essere avviata. Arriverà alla stretta finale solo una volta concluso il piano di «derisking» che per Vandelli è «la priorità in questo momento», e definito il prossimo piano industrial­e slittato per la «situazione macroecono­mica, la tempistica della legge di Bilancio e lo spread» ma atteso «entro tre mesi». Il manager si è detto soddisfatt­o dei risultati e fiducioso sul futuro. Alla vigilia della trimestral­e la banca ha cartolariz­zato e ceduto altri 1,9 miliardi di sofferenze, raggiungen­do così l’obiettivo di ridurle di 3,5-4 miliardi, pari a 10 punti in meno di Npe ratio. Ma Vandelli è al lavoro cederne un altro miliardo.

Grazie ai minori accantonam­enti a copertura del rischio credito Bper ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto salito a 50,2 milioni (+68,1%). In termini di solidità patrimonia­le il Cet1 ratio si attesta al 14,74% (13,89% a fine 2017). Anche Credem ha chiuso con un utile netto di 56 milioni (+23,9%), dopo rettifiche su crediti scese del 37,5% a 9 milioni. Sul fronte della solidità patrimonia­le il Cet1 ratio si fissa al 13,14% (13,7% a fine 2017). Entrambe restano più che solide. Insomma, non c’è pericolo di strette creditizie, almeno per ora.

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Esterno «La balena» dell’edificio Unipol che si vede da piazza della Costituzio­ne, Unipol è il gruppo finanziari­o holding di partecipaz­ioni e servizizi
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