Corriere di Bologna

«Si erano chiusi nel silenzio, se solo avesse chiesto aiuto...»

- M. C.

Le persiane bianche al primo piano del palazzone di via Emilio Salgari sono abbassate. Lo erano spesso ultimament­e, come raccontano sconvolti i vicini di casa di Elvira e Bruno. Una mamma anziana accudita da anni dal figlio disoccupat­o. Sul pianerotto­lo ci sono due piante: una davanti alla porta chiusa da giovedì notte e l’altra davanti alla porta della vicina, l’ultimo regalo di Elvira: «Queste due piante le aveva volute lei, ci teneva tantissimo. E Bruno le ha comprate e sistemate per me e per lei. Ci conosciamo da una vita, ma mai potevamo immaginare andasse a finire così». Non riesce a darsi una spiegazion­e Assunta, che da 40 anni vive nell’appartamen­to accanto: «Lei è sempre stata una donna attenta e premurosa. Fino a quando è riuscita a camminare veniva a trovarmi, adorava i miei nipotini. Poi, da qualche mese è diventata cieca ed è uscita sempre meno. Quando sentivo le voci bussavo per sapere come stesse andando. Ma in casa ultimament­e non entrava più nessuno. Si erano chiusi in silenzio, sono sempre stati un po’ riservati. A Bruno abbiamo consigliat­o di farsi aiutare da qualcuno. Ma lui ha voluto farcela da solo. E ha lasciato anche gli ultimi lavoretti». «Non sapevamo che non lavorasse più — aggiunge un’altra vicina — se solo fosse venuto con noi qualche sera sulle panchine dove ci ritroviamo a far delle chiacchier­e avremmo potuto dargli qualche consiglio». Si commuove un’altra vicina di casa: «Sapevamo che Elvira era morta per cause naturali, chi avrebbe mai immaginato. Nel palazzo Bruno è conosciuto da tutti. È sempre stato altruista, spesso faceva lavoretti per il condominio senza volere nulla in cambio». «Lo scorso inverno si è premurato di spalare la neve per liberare il passaggio davanti al palazzo». E ora dietro quella porta chiusa non è rimasto più nessuno.

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