Tentazione tridente con il baby Orsolini
Lo staff tecnico punta su un 4-3-3 più aggressivo per provare a sbancare il Bentegodi
Come spesso accade BOLOGNA di recente, la settimana di Filippo Inzaghi è stata piena di domande e solo le ultime ore prima della gara porteranno ad avere delle risposte. L’infermeria si è ormai svuotata visto che anche Danilo negli ultimi due giorni ha iniziato ad allenarsi in parte con il gruppo evitando comunque di eccedere nei carichi di lavoro
Ritorno in gruppo anche Danilo dopo tre settimane dal guaio contro il Torino
dopo quasi tre settimane dal problema muscolare che lo aveva bloccato contro il Torino. Con o senza il brasiliano, il Bologna comunque continua a lavorare su due strade tattiche parallele nella convinzione di poter interpretare sia la difesa a quattro sia quella a tre. Inzaghi infatti ripone sufficiente fiducia nella guida di Gonzalez da poter schierare la linea dispari anche senza l’ex capitano dell’Udinese: ai fianchi del costaricense agirebbero ancora una volta Helander e l’inamovibile Calabresi. Perchè allora a Casteldebole si continua a provare anche il 4-3-3? Il Bologna vuole tornare da Verona con una vittoria ed è ormai abbastanza evidente che il modulo con il tridente offensivo sia in grado di proporre un calcio più aggressivo. Il discrimine ha poi un nome ed un cognome precisi: Riccardo Orsolini.
L’attaccante confermato nelle convocazioni dell’Under 21 è una tentazione fortissima per Inzaghi che vuole vincere la gara del Bentegodi e dare alla classifica un aspetto decisamente più roseo. Con Orsolini in campo, la squadra rossoblù ha una alternativa di talento e fantasia ma anche un pericoloso tiratore di calci piazzati. Il Bologna continua infatti a lavorare a lungo proprio sulle soluzioni da palla inattiva e proprio questo dettaglio della settimana a Casteldebole induce a pensare che il giovane ascolano abbia una chance di ottenere la terza maglia da titolare della stagione dopo quelle contro Torino e Sassuolo.
In tal caso il terzetto offensivo sarebbe completato dai soliti Santander e Palacio mentre la linea arretrata vedrebbe Mbaye e probabilmente Dijks esterni con Calabresi, Gonzalez e Helander in lotta per le due maglie di centrali. A centrocampo invece Pulgar è ormai tornato padrone della cabina di regia così come Svanberg sembra essere diventato un punto fermo inamovibile dell’undici rossoblù: resta solo un posto e se lo contendono ancora Poli e Dzemaili. Stavolta potrebbe essere l’ex milanista a spuntarla ma, anche in questo caso, le scelte finali verranno compiute soltanto dopo la rifinitura odierna.