Corriere di Bologna

Cantù rievoca emozioni e ricordi

Prima gara di un trittico fondamenta­le per le ambizioni della Virtus

- Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Continua l’inizio stagione ad alto impatto emotivo per Pino Sacripanti. Dopo il ritorno ad Avellino, dove aveva allenato negli ultimi tre anni, ecco che il calendario mette di fronte alla sua Virtus la sfida con Cantù. La partita delle partite per lui, canturino di nascita e di scuola cestistica. Su quella panchina ci ha passato otto stagioni e mezzo a livello di Serie A, suddivise in due esperienze diverse, ma il Pianella è stato casa sua da sempre. A volte anche in senso letterario, visto che si narra di notti passate a dormire sul divano del suo ufficio dopo aver visionato filmati e programmat­o allenament­i.

A soli 30 anni è diventato capo allenatore, subentrand­o a Franco Ciani nel dicembre del 2000, ma già a 23 era responsabi­le del settore giovanile. Una partita diversa da tutte le altre per Sacripanti, alla quale la squadra arriva sull’onda della quinta vittoria consecutiv­a in Europa e con la voglia di rimettersi in moto in campionato dopo la sconfitta pesante di Venezia al culmine di un miniciclo di ferro nelle prime cinque giornate. Ora il calendario si spiana e si vedrà il vero valore della Segafredo, che finora ha incontrato sostanzial­mente tutte le migliori squadre del campionato. I bianconeri ci arrivano però incerottat­i. Kelvin Martin sarà fuori per almeno un mese e nella migliore delle ipotesi lo rivedremo in campo il 9 dicembre dopo la sosta per la finestra delle Nazionali. Brian Qvale, rientrato con scarsa autonomia a Venezia, ha offerto una prova solida a Istanbul contro il Besiktas e domenica sarà al terzo impegno in sette giorni: un bel banco di prova per la sua schiena e la sua condizione fisica.

«L’emozione è sempre alta, così come il numero di messaggini che ricevo», ha dichiarato Sacripanti in una recente intervista riguardo questo suo derby personale. Il cordone ombelicale con Cantù non si è mai reciso e non potrebbe essere altrimenti. A 16 anni giocava nei Cadetti allenato da Fabrizio Frates, ma la testa era già da allenatore e a 20 lo stesso Frates lo volle da assistente in A nella stagione che culminò con la conquista della Coppa Korac 1991. Nove anni dopo, il regalo di Natale è la panchina senior.

Sacripanti sarebbe dovuto essere un coach ad interim, quattro partite per scavallare il periodo delle feste e poi consegnare la squadra a qualcun altro. Il battesimo di fuoco è contro la Virtus di Messina che avrebbe conquistat­o il «Grande Slam»: sconfitta di 30, poi ko anche a Imola e in casa con Pesaro prima del successo a Montecatin­i il 7 gennaio. Pronto a farsi da parte, Sacripanti riceve invece la conferma da Corrado e da lì partirà un girone di ritorno clamoroso che consentirà alla squadra di salvarsi con tre giornate di anticipo, dopo un avvio tutto in salita.

Rimarrà sulla panchina del Pianella fino al 2007, altre sei stagioni, conquistan­do la Supercoppa del 2003, lanciando giocatori come Thornton, Stonerook, Kaukenas e McCullogh per citarne solo una manciata e rifiutando la corte di diverse big proprio per il legame con la sua casa.

La seconda incarnazio­ne canturina va dal 2013 al 2015, chiamato da Anna Cremascoli, con due eliminazio­ni ai quarti playoff. Non è la prima da avversario e non avrà lo stesso impatto di una sfida al Pianella, ma domani al PalaDozza saranno forti emozioni per Pino Sacripanti.

 ?? Grande ex ?? Il Stefano Sacripanti alla prima stagione a Bologna (Ciamillo)
Grande ex Il Stefano Sacripanti alla prima stagione a Bologna (Ciamillo)

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