Gemitaiz, re di Youtube Il rapper canta la periferia
Il tour di promozione di Gemitaiz per il suo ultimo album «Davide», che ha già raggiunto il disco di platino, toccherà la regione per due date: all’Estragon questa sera (ore 21.30, sold out) e l’8 dicembre al Vox Club di Nonantola (Modena), in quella che al momento è l’ultima data del tour. Il rapper romano, al secolo Davide De Luca, ha iniziato a farsi conoscere nel 2003 in quella scena romana da sempre molto attiva. I primi lavori insieme a colleghi ed amici, pubblicati su diverse etichette discografiche, hanno irrobustito il rap di Gemitaiz, che nel 2008 ha perfino subito un furto che per un artista può metterti in ginocchio. Infatti, furono trafugati, dallo studio di registrazione dove stava lavorando, le tracce di un album, poi pubblicato in parte con il titolo di «No(mix)tape».
La svolta in carriera è però arrivata nel 2012, il rapper romano ha abbandonato la casa discografica con cui stava lavorando per accasarsi con la Tanta Roba, l’etichetta di Gué Pequeno e Dj Harsh. La luce del sole ha illuminato le «barre» di Gemitaiz, che con il suo primo lp solista «L’unico compromesso» (2013), è arrivato a sfiorare la vetta della classifica di vendita italiana. Le storie di Davide erano diventano le storie di tanti giovani appassionati di rap. Storie di vita vissuta che erano il quotidiano per i suoi fan. Nel 2014 la vita di Gemitaiz ha subito un incontro ravvicinato con la giustizia, inutile ricordare che ogni biografia di qualsiasi famoso rapper arriva, prima o poi, a questo punto. Gemitaiz è arrestato con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. La condanna a un anno, nove mesi e dieci giorni è sospesa. Gemitaiz non sconta nemmeno un giorno in carcere, perché incensurato e per la scelta di patteggiare la condanna. Nello stesso anno è pronto il nuovo album «Kepler», che debutta al primo posto della classifica peninsulare e vede la collaborazione di MadMan; mentre nel 2016 è il momento di «Nonostante tutto». Quest’anno con «Davide», pubblicato il 28 aprile, la fama di Gemitaiz aumenta a dismisura. La title track con l’ospitata di Coez è supportata da un video da 25 milioni di visualizzazioni su Youtube, mentre il sound dell’album è qualcosa di estremamente attuale.
Gemitaiz continua a raccontare storie di periferia, tra la sirena di una ambulanza e una romanità incollata ad ogni sua parola. Dentro ai suoi testi c’è l’amore per una ragazza, la polvere della strada, i cuoricini dei social, le alte velocità contromano, le bottiglie di finti sommelier. Una giostra di fotografie, istantanee di vita vissuta. Chiamatela rap o trap. Poco importa. Quello che conta sono le storie. Storie pese (come dicevano i bolognesi Skiantos negli anni 70).