LENTO RITORNO ALLA NORMALITÀ
Buone notizie sul decorso dell’influenza che risulta in calo. L’ultimo bollettino dell’Ufficio Igiene annuncia 22 morti di cui 11 per influenza, nessuno nel comune di Bologna.
Le confortanti notizie hanno convinto le autorità a riaprire le scuole. Per l’avvio dell’anno scolastico si è organizzato un’enorme corteo di studenti che ha percorso il centro cittadino deponendo corone di fiori davanti alle case Venezian, Carducci, Leopardi e sotto i monumenti a Cavour, Minghetti, Garibaldi, Vittorio Emanuele e a Porta Mazzini.
Anche all’Università si è solennemente inaugurato l’anno accademico nell’aula magna della Biblioteca, gremita di autorità e studenti. Il Rettore Puntoni ha inneggiato alla vittoria, ricordando gli studenti e i professori caduti al fronte, prima di far parlare i numeri. Nell’anno decorso gli iscritti sono stati 2873 di cui 1522 d’ufficio come militari: 175 a Filosofia e Lettere, 466 a Giurisprudenza, 806 in Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali, 654 in Medicina e diverse altre decine nelle Scuole di Agraria, Veterinaria e Ostetricia. In tutto sono state conferite 82 lauree.
Icongiunti dei militari caduti si stanno recando al Museo del Risorgimento a donare ritratti e documenti dei loro cari morti per la Patria.
Giungono notizie sulla scossa di terremoto avvertita a Bologna. L’epicentro è in Romagna. A Bagno e Sofia ci sono stati alcuni crolli, con diversi morti e feriti. Molta paura anche a Predappio.
Si è tenuta un’importante riunione presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro per discutere del trapasso dall’economia di guerra a quella di pace. Erano presenti i rappresentanti delle principali associazioni dei lavoratori e degli imprenditori.
Èannunciata la riattivazione di alcuni treni, sospesi nei mesi scorsi, tra cui quelli del pomeriggio per Rimini e Parma.
Arrestato il settantenne Pietro Passerini che, dopo un diverbio sul tram con la bigliettaia Argentina Nocenti, ha estratto da un cesto una mannaia minacciando la tranviera.
Un’animata assemblea di vigili urbani ha protestato per il mancato pagamento dell’indennità caro viveri e per il ritardo del Comando nella sostituzione del copricapo d’alta uniforme. I vigili pretendono «l’immediata abolizione dell’odiatissimo elmo, emblema del più tedesco militarismo».