Corriere di Bologna

I 60mila bimbi curati dai medici Cuamm

L’assemblea annuale a Bologna. E Zuppi annuncia: «Andrò in Sud Sudan»

- Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono stati presentati ieri al Teatro Manzoni di Bologna i risultati dell’impegno del Cuamm in Africa, in particolar­e quelli relativi al progetto «Prima le mamme e i bambini». Presenti in platea anche il presidente della Regione Bonaccini e l’ex premier Romano Prodi. L’arcivescov­o Matteo Zuppi ha annunciato che a dicembre partirà per il Sud Sudan assieme a don Dante Carraro: «Senza Africa non c’è futuro per l’Europa», ha ricordato.

Sul palco del Manzoni, la sinfonia tocca le corde del cuore. Sfilano le immagini di un’Africa che come dice don Dante Carraro «mentre il mondo si sta sempre più arrabbiand­o ci insegna a rispondere ai problemi con il sorriso». L’annual meeting di Medici con l’Africa Cuamm racconta gli obiettivi, i risultati e l’impegno quotidiano della ong in otto paesi dell’Africa subsaharia­na (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafric­ana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania e Uganda). I numeri dei primi due anni del grande progetto «Prima le mamme e i bambini» sono impression­anti: 117.541 parti assistiti, 526.650 visite pre e post natali, 4.794 bambini malnutriti gravi trattati. E ancora: 7.658 trasporti in ambulanza, 1.816 operatori comunitari e 1.191 operatori sanitari formati, 30.216 incontri comunitari e 35.975 cooking demonstrat­ion realizzati.

Ad aprire il convegno, a cui hanno preso parte oltre 1.500 persone arrivate a Bologna da tutta Italia, la testimonia­nza video di Damiano Cantone, il giovane medico sopravviss­uto a un incidente aereo a Yirol, in Sud Sudan, lo scorso ottobre. «Il peggio è passato — ha raccontato — appena mi sarò ripreso voglio tornare in Sud Sudan: sono stato salvato dalle persone che io dovevo aiutare e sento di dovere a queste persone ancora di più».

A fare per primo gli onori di casa è stato il presidente della Regione Stafano Bonaccini. «Siamo tra le regioni che investono di più nel sociale — ha assicurato dal palco — su accoglienz­a e infanzia abbiamo sempre investito». Il testimone «bolognese» è poi passato tra le mani di chi in città sta abbattendo muri di intolleran­za e rispolvera­ndo quell’accoglienz­a un tempo vanto e ricchezza dei bolognesi, poi smarrita nelle strade dell’individual­ismo e dell’ignoranza. L’arcivescov­o Matteo Zuppi partirà con don Dante per il Sud Sudan tra poco meno di un mese, subito dopo l’Immacolata. «La guerra in Sud Sudan è tra le più dimenticat­e del mondo — ha ricordato — Vado molto volentieri perché da ogni incontro deve nascere qualcosa e questo evento è solo l’inizio di un cammino insieme. La strada è quella giusta, ma dobbiamo percorrerl­a con coraggio. L’Europa fa molte promesse, ma senza Africa non c’è futuro per l’Europa». Don Dante ha chiuso il convegno in teatro ricordando a tutti che «non dobbiamo mai perdere la fiducia e coltivare il sogno di un mondo più bello e giusto per tutti».

In piazza del Nettuno, dove è proseguito l’incontro, l’assessore Matteo Lepore si è dichiarato «felice che l’immagine del Cuamm abbia avuto i colori della nostra città». Davanti alla Salaborsa ha preso la parola anche Romano Prodi, presidente della Fondazione per la collaboraz­ione tra i popoli. «Da parte dell’Africa c’è attesa, oltre che simpatia e attenzione per l’Italia – ha fatto presente l’ex premier – Non ci rendiamo conto che da un rapporto corretto e serio con l’Africa dipende il nostro futuro».

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